Primi accertamenti non hanno riscontrato alcun collegamento tra i gestori del magazzino della droga da cui i carabinieri di rifornivano e le 'ndrine calabre
Le prime indagini svolte dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano escludono l’esistenza di legami con la ‘ndrangheta da parte dei carabinieri e dei pusher arrestati nell’inchiesta della procura di Piacenza che sta indagando sui presunti abusi compiuti dai militari della caserma Levante.
Nelle scorse settimane la procura guidata da Grazia Pradella aveva inviato parte degli atti dell’indagine alla Dda milanese per verificare la circostanza, soprattutto relativamente al deposito di Gaggiano, nell’hinterland milanese, gestito da alcuni calabresi, da cui l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Montella e alcuni suoi ‘grossisti’ di fiducia si rifornivano regolarmente di marijuana e hashish da rivendere sulla piazza piacentina. Secondo quanto si apprende, tuttavia, i primi accertamenti non hanno riscontrato alcun collegamento tra i gestori del magazzino e le ‘ndrine calabre.