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Strage Bologna, il figlio di Mario Tedeschi: "Accuse a mio padre fandonie create a tavolino"

31 luglio 2020 | 13.25
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"Mambro e Fioravanti innocenti, verità non arriverà"

(Fotogramma)
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"Le accuse a mio padre sono solo bugie, fandonie create ad arte, a tavolino, per fare contenta l'Associazione dei familiari delle vittime e per dare un contentino al Partito democratico". A dirlo all'AdnKronos è Claudio Tedeschi, figlio di Mario Tedeschi, ex senatore del Msi, direttore de 'Il Borghese', dopo Leo Longanesi e iscritto alla P2, indicato dalla procura generale di Bologna fra gli organizzatori della strage del 2 agosto insieme a Licio Gelli, Umberto Ortolani e Federico Umberto D'Amato.

"Sia mio padre che gli altri tre – aggiunge Tedeschi – sono morti, quindi sappiamo già che non ci sarà un processo, non ci sarà nulla, mi pare perciò evidente che si tratti di una mossa solo mediatica e politicizzata". Quanto ai flussi di denaro per alcuni milioni di dollari che sarebbero partiti da conti riconducibili a Gelli e Ortolani e destinati, indirettamente, al gruppo dei Nar e ai presunti organizzatori D'Amato e Tedeschi, il figlio di quest'ultimo afferma: "Gelli non pagava nemmeno se scendeva il Padreterno, e poi le accuse sono false per una questione di logica. Mio padre non era più senatore del Msi, quindi non aveva più potere politico, e anche D'Amato non era più all'Ufficio Affari Riservati del Viminale, ma alle Frontiere da qualche anno, perciò anche lui non aveva più nessun potere. Gelli, poi, era più dentro che fuori, quindi di cosa stiamo parlando?".

Per Tedeschi, dunque, "Mambro e Fioravanti sono sicuramente innocenti, ma qualcuno vuole che questa strage resti etichettata come fascista, e non si arriverà mai alla verità, non solo perché sono passati troppi anni, ma anche perché c’è ancora troppo interesse a tenere nascoste certe cose".

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