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Strage Bologna, Toscani: "Strage che fa paura, Italia Paese dei corrotti"

31 luglio 2020 | 13.10
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Fotogramma
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La strage di Bologna del 2 agosto 1980 è "una tragedia italiana che rientra nei nostri misteri, che fa paura. Non che gli altri Paesi non li abbiano, ma noi siamo molto speciali. Il nostro è il Paese dei corrotti, dei corruttori e dei corruttibili”. Lo dice all’AdnKronos il fotografo Oliviero Toscani che nel 1994 firmò l’appello del comitato ‘E se fossero innocenti?’, che chiedeva la revisione della sentenza che aveva condannato all’ergastolo i due terroristi neri Francesca Mambro e Valerio Fioravanti per la strage di Bologna. “Non so ora se loro siano innocenti oppure no, ma comunque la cosa è molto più grande di due persone e di chiunque venga additato come esecutore della strage. Non si tratta, ad esempio, di un omicidio passionale che è 'spiegabile' ma di qualcosa tanto enorme da fare paura. E’ facile trovare un capro espiatorio ma qui la questione purtroppo è molto più intricata”, osserva Toscani.

“Credo - continua - che alle spalle della strage di Bologna ci sia qualcosa di molto spaventoso. E’ inquietante pensare a chi potrebbe essere stato il responsabile”. Responsabile o responsabili che, per Toscani, in fondo restano nel buio anche nel caso della morte di Giuseppe Pinelli, l’anarchico precipitato nella notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969 da una finestra della Questura di Milano dove era stato trattenuto per accertamenti a seguito della strage di piazza Fontana. “Qualcuno lo lasciò cascare dalla finestra. Qualcuno - sostiene Toscani - lo teneva per la giacca per fargli paura e gli scivolò di mano. Lo conoscevo, figurarsi se si ammazzava. Era un uomo sano, anarchico, generoso. Anche questo è uno dei misteri italiani”.

Toscani allarga la sua riflessione sottolineando poi che “del resto nessuno sa chi ha veramente ucciso Kennedy”. Su questi casi non si farà mai luce perché i responsabili sono “al di sopra di ogni sospetto. Non si potrà mai puntare il dito contro chi è stato veramente il mandante: potrebbero essere la ragione di Stato, le Istituzioni o la mafia intesa in modo largo, cioè non quella siciliana, ma quella governativa, finanziaria”, conclude.

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