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Il caso

Danneggia statua Canova per una foto, turista austriaco identificato: "Mi scuso" - Video

04 agosto 2020 | 13.09
LETTURA: 3 minuti

L'uomo si era sdraiato al fianco della preziosa opera, la moglie al telefono con i carabinieri conferma la sua responsabilità in lacrime. La lettera di scuse. Ecco come è stato identificato dai carabinieri. Sgarbi: "Ha scambiato la cultura per un divano". GUARDA IL VIDEO

Dal profilo facebook della gipsoteca di Possagno
Dal profilo facebook della gipsoteca di Possagno

I Carabinieri della Stazione di Pieve del Grappa, in provincia di Treviso, hanno identificato il turista austriaco che, il pomeriggio del 31 luglio scorso, durante una visita alla gipsoteca Antonio Canova di Possagno, si è reso responsabile del danneggiamento di tre dita del piede destro del modello in gesso della statua Paolina Bonaparte come Venere Vincitrice, realizzata tra il 1804 e il 1808 dallo scultore.

Il turista danneggia la statua e si allontana/Video

Le indagini hanno avuto inizio quando i responsabili della sicurezza del prestigioso museo si sono accorti del danno e hanno richiesto l'intervento dei carabinieri, i quali hanno effettuato un approfondito sopralluogo, rilevando tutte le tracce utili e acquisendo le immagini della videosorveglianza interna, che avevano immortalato in maniera nitida tutte le fasi dell’evento. In particolare, è stato appurato che verso le ore 12:30 il turista si era sdraiato a fianco della preziosa opera, facendosi fotografare da un’altra persona. Nel rialzarsi, l’uomo ha infranto involontariamente parte del piede della statua. Accortosi del danno causato, visibilmente turbato dal suo gesto sconsiderato, si è allontanato, sparendo dalla vista delle telecamere della videosorveglianza.

Sgarbi: "Turista ha scambiato cultura per un divano"

I carabinieri sono riusciti a stabilire, fin da subito che l'uomo faceva parte di un gruppo di turisti austriaci che aveva prenotato regolarmente la visita attraverso accredito, inviato via mail al museo. Proprio tramite la prenotazione, è stato possibile individuare generalità e recapiti della donna, residente in Austria, che aveva riservato l’accesso alla gipsoteca, anche per conto degli altri appartenenti al gruppo.

Ecco come è stato identificato dai carabinieri

I militari, con l’ausilio di un interprete, hanno contattato telefonicamente la signora, nel frattempo ritornata in patria, spiegandole l’accaduto ed evidenziando la gravità del danno causato dal turista che faceva parte del gruppo che lei aveva accompagnato in visita. A quel punto la donna ha dichiarato in lacrime che l’autore era il marito che, preso dal panico e resosi conto del danno causato, si era allontanato. Ha anche sottolineato che era intenzione del consorte spiegare l’accaduto, scusarsi e rendersi disponibile ad affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Poco dopo l’uomo, cittadino austriaco di 50 anni, ha inviato alla stazione carabinieri, una mail con le sue generalità e la foto della propria carta d’identità, confermando i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi totalmente la responsabilità, consapevole delle conseguenze che lo attendono.

"Volevo auto-denunciarmi, dopo che oggi ho letto dell'incidente sui giornali austriaci e mi è subito stato chiaro che dovevo mettermi in contatto con voi. Già prima di questa mail, ho chiamato il signor Vittorio Sgarbi (Presidente della Fondazione Antonio Canova, ndr) e il museo, senza però raggiungerli personalmente", scrive D. H. nella lettera. "Io rimango a completa disposizione - prosegue - per questo incidente, è stato un comportamento irresponsabile da parte mia, le conseguenze non mi erano note, pertanto ho continuato normalmente la visita al museo e l'intero soggiorno in Italia". Il turista che risiede ad Aistersheim, racconta ancora: “Mi trovavo con un gruppo di 10 persone, in occasione del mio cinquantesimo compleanno, durante un'escursione di quattro giorni, di cui l'ultimo a Venezia e siamo tornati dal nostro viaggio la di lunedì. Durante la visita al Museo di Possagno, mi sono seduto sulla statua, senza però accorgermi del danno che evidentemente ho causato. Mi scuso in tutti i modi. Rimango a vostra disposizione per e-mail, telefono o, se necessario, volentieri anche personalmente, per qualsiasi informazione e in qualsiasi momento”, conclude il turista.

Nella serata di ieri, i carabinieri di Pieve del Grappa hanno trasmesso all’Autorità Giudiziaria una dettagliata relazione sul contenuto delle indagini, per le relative valutazioni.

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