cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 00:06
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Immunologo Minelli: "Fenotipi Covid spiegano diversi effetti del virus"

06 agosto 2020 | 14.15
LETTURA: 2 minuti

L'ipotesi: "Sars-CoV-2 agisce diversamente non tanto per le sue proprietà ma in base alle caratteristiche di chi viene infettato"

(Afp)
(Afp)

Perché a parità di condizioni ambientali, sociali, economiche, professionali, nutrizionali, qualcuno si ammala di Covid-19 e qualcun altro no? E perché, pure a parità di trattamenti terapeutici intensivi, qualcuno muore e qualcun altro, invece, poi guarisce? E come mai c’è chi, pur contagiato, attraversa quasi senza accorgersene le tempeste prodotte da un virus apparentemente distonico? Risponde a tutte queste domande l'ipotesi scientifica del 'fenotipo Covid' illustrata all'Adnkronos da Mauro Minelli, immunologo e referente per il Sud Italia della Fondazione medicina personalizzata.

"Perché queste disparità di comportamento se tutti ci hanno assicurato che i connotati genetici del nuovo coronavirus sono assolutamente identici ad ogni latitudine?", si chiede Minelli. E "sulla base di cosa un virus geneticamente omogeneo decide di essere aggressivo ovvero indulgente sui suoi tanti bersagli umani, ammazzandone alcuni e nascondendosi innocentemente in altri suoi inconsapevoli portatori asintomatici?". "In mancanza di risposte convincenti" a queste domande "si può iniziare quanto meno a pensare, per esempio - sostiene l'immunologo - che il virus possa agire, più che in forza delle sue intrinseche proprietà e capacità, anche e forse soprattutto in funzione delle caratteristiche dell’ospite, e cioè dell’uomo che viene infettato".

Secondo Minelli dunque "un approccio ragionato e 'personalizzato' alle incursioni diversificate del nuovo coronavirus appare, a questo punto, la strada più convincente da percorrere. E - sottolinea - il primo passo in direzione di questo obiettivo potrebbe essere rappresentato dalla definizione caratterizzante i possibili 'fenotipi Covid', cioè quei soggetti più favorevolmente predisposti al contagio e alle sue variegate conseguenze, evidentemente risultanti dall’interazione fra il genotipo, ovvero la costituzione genetica, e determinate influenze ambientali".

"Tutto questo - spiega ancora Mauro Minelli - favorirebbe la 'catalogazione' delle diverse presentazioni della Covid-19 in tanti casi talmente differenti tra loro per caratteristiche cliniche, biologiche, biochimiche e immunologiche, da configurare quadri clinici tanto eterogenei da essere affrontati con trattamenti preventivi e terapeutici del tutto differenti. Come dire che la caratteristica comune rimane il contatto con il Sars-Cov-2 ma gli approcci terapeutici, preventivi, del controllo ambientale e delle conseguenti eventuali misure di contenimento e di gestione sanitaria, cambiano molto a seconda dei diversi 'fenotipi', senza i quali - sottolinea - come la storia di questi mesi dimostra, risulta molto più complicato ottenere il controllo dell’infezione virale".

"Il valore aggiunto di queste applicazioni - secondo l'immunologo - sarebbe quello di fornire finalmente un profilo di rischio individuale oggettivamente valutato sul singolo paziente o semmai su cluster di pazienti omogenei non fosse altro che per familiarità, e non ricavato esclusivamente da deduzioni epidemiologiche o da proiezioni impostate, magari, su soli calcoli matematici e statistici", conclude.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza