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Gioele, carabiniere in congedo: "L'ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato"

19 agosto 2020 | 19.44
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I resti scoperti dal 55enne Giuseppe Di Bello con un falcetto. Il procuratore di Patti rispondendo all'Adnkronos sul perché fosse stato un volontario a scoprire il corpo nonostante le ricerche di soccorritori professionisti: "Non importa da chi sia stato trovato, ma che sia stato trovato" (Video)

Foto Adnkronos
Foto Adnkronos

"E' stato un dono di Dio". Così Giuseppe Di Bello, il carabiniere in congedo di 55 anni che ha ritrovato i resti umani di un bambino che "quasi certamente" è Gioele, risponde ai cronisti che gli chiedono come abbia fatto a trovare il corpo che da giorni si stava cercando. "L'ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato", ha aggiunto Di Bello, originario di Capo d'Orlando, che ha preso parte alle ricerche come volontario. Ha spiegato di aver fatto il ritrovamento alle 10.28 e che il corpicino era "straziato da animali selvatici".

Procuratore di Patti: "Resti umani trovati compatibili con bimbo di 4 anni" (Video)

"Appureremo anche questo" dice il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo rispondendo alla domanda dell'Adnkronos sul perché fosse stato un volontario a trovare il corpo nonostante le ricerche di decine di soccorritori professionisti. "Ma a me in questo momento non interessa chi lo abbia cercato o trovato, l'importante è averlo trovato. Noi abbiamo sempre detto che tutto conduceva a questo posto è abbiamo detto che dovevamo insistere nella ricerca. Non ci interessa chi lo ha trovato". "Vi garantisco che la condizione dei luoghi è difficile", conclude Cavallo.

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