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Locatelli: "Seconda ondata non sarà come la prima"

20 agosto 2020 | 14.00
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Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità: "Non sappiamo se ci sarà, ma di certo non avrà la stessa portata"

Franco Locatelli (Fotogramma)
Franco Locatelli (Fotogramma)

"La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova i sistemi sanitari del mondo. L'Italia, va ricordato, è stato il primo Paese occidentale investito dall'ondata epidemica di quella che era a tutti gli effetti una infezione sconosciuta. Io credo che tranquillamente si possa dire che l'Italia come sistema Paese ha dato prova di sé nella capacità di controllare nel miglior modo possibile quella che era la diffusione epidemica e di prevenire quanto più possibile le morti dei nostri concittadini. Morti che evidentemente ci sono stati". Lo ha affermato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità (Css), in un videomessaggio all'evento 'Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla. Dialogo sulla ripartenza' al Meeting di Rimini.

"Una grande risposta all'emergenza coronavirus si è avuta per tutto quello che ha riguardato l'approntamento di letti nelle terapie intensive - ha rimarcato Locatelli -, per poter gestire al meglio le necessità che i cittadini che si sono ammalati di Covid-19 avevano. Quando è iniziata l'epidemia il Paese aveva poco più di 5mila posti letto nelle terapie intensive e si è arrivati ad averne 9mila e più. Per dare l'idea di quanto questa resilienza del sistema sanitario è stata cruciale, ricordiamoci che il 3 aprile più di 4mila concittadini erano ricoverati nelle terapie intensive. Quindi senza questa rimodulazione non si sarebbe potuta dare una risposta efficace".

"Per onestà intellettuale non posso che dire che non sappiamo se ci sarà una seconda ondata - ha aggiunto il presidente dell'Iss -, ma quello che certamente sappiamo è che non sarà mai della stessa portata di quella che abbiamo dovuto affrontare alla fine di febbraio, a marzo e anche per buona parte di aprile".

"Oggi siamo in grado di garantire alcune delle strategie cruciali per individuare prontamente focolaio epidemici per circoscriverli - ha sottolineato - Abbiamo un sistema che è in grado di produrre tutta una serie di dispositivi di protezione individuale importanti per prevenire la diffusione del contagio. E' un Paese che in queste settimane ha strutturato i letti in terapia intensiva affinché siano disponibili".

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