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Speranza: "Fuori da tempesta Covid ma non in porto sicuro, non va abbassata l'attenzione"

21 agosto 2020 | 19.20
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Il ministro della Salute al meeting di Rimini: "Apriremo tutte le scuole e faremo le elezioni". E sul Servizio sanitario dice: "Chiusa la stagione dei tagli, il futuro è un Ssn di prossimità tra tecnologia e assistenza domiciliare"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Sono stati mesi difficili. Io ho sempre avuto parole di grande trasparenza di fronte al Paese. Io credo che siamo fuori dalla tempesta dei mesi difficili ma non siamo in un porto sicuro e non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione. Vediamo numeri molto più significativi in alcuni Paesi vicini". Lo ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza ospite del Meeting di Rimini.

"Apriremo tutte le scuole e faremo le elezioni il 20 e 21 di settembre. Andremo avanti in quel percorso di aperture ma per farlo abbiamo bisogno ancora una volta - afferma il ministro - del contributo dei cittadini che oggi serve più che mai e che in passato ci ha consentito di piegare la curva dei contagi".

Quanto alla Sanità pubblica ricorda che "il nostro Servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso del Paese e anche in questi momenti difficili ha dimostrato il proprio lavoro. Dobbiamo prenderci cura di questo patrimonio e per farlo occorrono alcune scelte, dobbiamo dichiarare chiusa la stagione dei tagli. Il nostro Ssn - ha sottolineato Speranza - per troppo tempo ha subito una fase di contrazione di risorse che venivano assegnate. Ci sono stati 15 anni nel nostro Paese di impostazioni di austerità e contrazione della spesa pubblica. Oggi dobbiamo dire che quella stagione è chiusa e si ricomincia ad investire".

"La parola chiave è prossimità. Noi dobbiamo ricostruire - ha scandito il ministro - un Servizio sanitario nazionale di prossimità, ovvero il Ssn entra in casa attraverso il telefonino, quindi sanità digitale, ma anche un nuovo investimento nell'assistenza domiciliare. Nell'ultimo decreto Rilancio - ha ricordato - abbiamo fatto un investimento straordinario, l'Italia passa nell'assistenza domiciliare degli 'over 65' dal 4% dove era al 6,7%".

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