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Scuola, appello a prof e personale: "Fate i test"

27 agosto 2020 | 12.01
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Mario Rusconi, dell'Associazione Nazionale Presidi Lazio, all'Adnkronos: "Per la tutela degli studenti e delle famiglie e di tutta la comunità scolastica"

(Fotogramma)
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Un appello, forte e determinato, è stato lanciato affinché docenti e tutto il personale scolastico facciano il test sierologico è stato lanciato attraverso l'Adnkronos da Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Lazio. "Docenti e non, presidi e personale scolastico tutto facciano il test, anche se non è obbligatorio, come noi avevamo invece chiesto, - chiede Rusconi - E' importante che lo facciano, per un senso di responsabilità morale e civile, e anche, direi soprattutto, per la tutela degli studenti e delle famiglie e di tutta la comunità scolastica".

"Già un mese fa avevamo lamentato il fatto che i test per docenti e personale scolastico fossero su base volontaria - ha ricordato Rusconi - avevamo espresso la necessità che per una maggiore tutela e sicurezza sarebbe stato meglio fossero obbligatori. Ed ora un terzo degli insegnanti non aderisce al test. Serve senso di responsabilità da parte di tutti, tanto che noi avevamo chiesto di sottoporre al test anche gli studenti del triennio data la loro frequenza della movida la sera, ma no siamo stati ascoltati".

"E' importante che tutti nella scuola si sottopongano al test sierologico, non c'è alcun rischio ed è a tutela di tutta la comunità scolastica'', ha detto all'Adnkronos Antonello Giannelli presidente dell'Associazione Nazionale Presidi in merito alla bassissima percentuale di docenti che si stanno sottoponendo ai test sierologici. "Si tratta di un'operazione di civiltà collettiva - spiega Giannelli - la scuola è una comunità ed è fatta di tanti piccoli gesti e questo è una di quelli: ognuno deve fare qualcosa a tutela di tutti e il test è proprio una un qualcosa a tutela di tutti".

"C'è da dire però che qualche regione manca di organizzazione - sottolinea Giannelli - ho ricevuto segnalazioni di medici di famiglia che non hanno ricevuto alcuna istruzione in materia dalle regioni. Sembra che manchino anche coordinamento ed organizzazione nell'effettuare questi test".

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