Hanno tentato di far entrare sedici telefoni cellulari nel carcere di Avellino, tutti nascosti in un pallone Supersantos lanciato dalla recinzione verso il campo sportivo. A denunciare la "trovata" di tre uomini, poi fermati, è il sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe. "L'altra sera l’istituto è stato sorvolato da un drone che di sicuro ha ripreso gli spazi interni forse proprio per lanciare con precisione il pallone all'interno del penitenziario - segnala il segretario nazionale del Sappe per la Campania, Emilio Fattorello - I tre fermati sono stati individuati dai carabinieri per i dovuti accertamenti mentre il pallone con il suo contenuto posto sotto sequestro".
“Anche tramite i pacchi postali destinati ai detenuti in periodo di Covid19 - aggiunge il sindacalista - si sta tentando di fare entrare nelle carceri di tutto. La Polizia Penitenziaria è impegnata nel contrasto di questo nuovo fronte di illegalità, che sta iniziando a creare grosse ed evidenti difficoltà al sistema”. “Non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni - incalza il segretario generale Donato Capece - nonché altrettanto necessario è prevedere uno specifico reato penale per coloro che vengono trovati in possesso di cellulari in carcere. Anche i droni, se da un lato hanno grandi possibilità di sviluppo, comportano, però, anche innumerevoli questioni in termini di privacy e di sicurezza”.