Quanto ai tempi del ricovero di Silvio Berlusconi parla genericamente della terapia per "i sintomatici" che, dice, "prevede un trattamento di almeno 5-7 giorni"
"Non credo nella seconda ondata, dobbiamo solo applicare i criteri della sorveglianza e del controllo del territorio per riprendere a vivere". E' quanto ha detto il professor Alberto Zangrillo, direttore di Terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, che a 'In Onda' su La7 parla delle condizioni di Silvio Berlusconi. "Questa notte ho deciso di sottoporlo a degli accertamenti perché era diventato sintomatico. Gli ho indicato il ricovero e lui ha tentato di opporre una fiera resistenza. Ma è persona intelligente e, quindi, poi ha accettato il ricovero". "E' il quadro diagnostico di un paziente che ha iniziato da asintomatico e ora da sintomatico il suo quadro clinico è confortante. Meglio che ci sia tempestività e sorveglianza attenta per evitare peggioramenti, ma questo sempre". In questo momento, confermo, "è in respirazione spontanea e tutto volge al meglio". Quanto ai tempi del ricovero, il professore non parla del caso specifico, ma si limita a dire che "le terapie per un soggetto sintomatico prevedono che il trattamento sia di almeno 5-7 giorni".
"Noi come italiani più che un vantaggio, abbiamo avuto un merito, quello di essere stati i migliori nel mondo occidentale" dice il professor Zangrillo. Per questo, aggiunge, "dobbiamo soprattutto ringraziare gli italiani e le misure del governo tempestive". Parimenti dobbiamo mettere in atto tutte quelle misure che in qualche modo abbiamo programmato e promesso. "Agire con intelligenza per non spaventare gli italiani, adottando misure di tracciamento e individuazione, creando così - conclude - un sistema di tutela".