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Berlusconi, Blasi: "Meno rischi se infiammazione Covid curata subito"

05 settembre 2020 | 15.25
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All'Adnkronos Salute il direttore del Dipartimento di Medicina interna e della Uoc di Pneumologia del Policlinico di Milano e past president della Società italiana di pneumologia

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Nella Covid-19 "la fase infiammatoria oltre che infettiva è molto importante, e se presa in tempi rapidi" ha un esito migliore. Così Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di Medicina interna e della Uoc di Pneumologia del Policlinico di Milano, e past president della Società italiana di pneumologia, sentito dall'Adnkronos Salute, dopo la positività a Covid-19 del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano, con un principio di polmonite bilaterale.

Sulle condizioni dell'ex premier, Blasi aggiunge: "Da quello che ho letto, Berlusconi non è in questo momento ventilato, né invasivamente né non invasivamente" e ciò "abbassa sicuramente i rischi". Inoltre "ci attendiamo che le terapie che abbiamo a disposizione funzionino nel prevenire l'ulteriore sviluppo della malattia, fermo restando ovviamente che ognuno risponde in maniera diversa ai farmaci e che bisogna vedere qual è la carica virale che ha infettato, così come altri parametri di cui però non sono a conoscenza".

"Abbiamo imparato moltissimo sulla gestione di Covid-19: sappiamo cioè che è importante scoagulare il paziente, utilizzare il cortisone, abbiamo un farmaco antivirale come il remdesivir che non è altamente efficace ma che ci aiuta, quindi - riferisce lo pneumologo, che nel suo reparto ha curato circa 250 pazienti Covid tra febbraio e maggio - siamo in una situazione un po' diversa da quella di marzo-aprile. Abbiamo delle armi che possono aiutarci, e abbiamo imparato a conoscere la malattia. Dunque l'attesa di tutti è una mortalità più bassa nel prossimo futuro", conclude.

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