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Nave quarantena a Pozzallo, sindaco: "Spostano emergenza da una parte all'altra dell'isola"

07 settembre 2020 | 10.52
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Roberto Ammatuna: "Attracco al porto potrebbe essere rischioso"

(Afp)
(Afp)

Spostare da una parte all'altra della Sicilia il problema dell'accoglienza migranti. E' questo, secondo il sindaco di Pozzallo (Ragusa) Roberto Ammatuna il risultato della riunione dei giorni scorsi fra il premier Conte e il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Una considerazione che, secondo il primo cittadino, trova riscontro nella notizia diffusa dalla stampa del prossimo arrivo al porto di Pozzallo di una delle navi quarantena, la Snav Adriatico, utilizzata per svuotare l'hotspot di Lampedusa.  "Sono stato facile profeta nel predire che uno degli effetti dell’incontro fra il premier Conte ed il presidente Musumeci sarebbe stato quello di spostare, da una parte all’altra della Sicilia, i migranti presenti nel territorio dell’isola - afferma - Il risultato della tanto attesa riunione romana, a causa della vaghezza delle richieste del governatore della Sicilia e delle risposte limitate e parziali del presidente Conte, è stata quella dell’ennesima occasione mancata".

Ammatuna sottolinea come "invece di inserire al primo punto dell’agenda politica del governo il tema dell’immigrazione, magari recandosi direttamente nei luoghi coinvolti per interloquire con i sindaci che stanno in prima linea, si è preferito agire con molta approssimazione". Il sindaco chiederà alla Capitaneria di porto la relazione tecnica sulla possibilità di attracco nella struttura portuale. "Pur non essendo un tecnico, spinto dal semplice buon senso, mi chiedo come una nave della tipologia della Snav Adriatico, che necessita di un molo a martello per attraccare- dice - possa utilizzare il porto di Pozzallo in piena sicurezza e senza ostacolare le operazioni delle altre navi in banchina. La preoccupazione delle imprese e dei lavoratori portuali è quella che si possa intralciare la normale attività commerciale". 

Da non sottovalutare poi l'aspetto dell'accoglienza. "Al momento, la figura di colui che dovrebbe verificare il buon andamento dell’hotspot, il direttore, è espressa dalla stessa cooperativa affidataria del servizio e non come prima che veniva nominata dal sindaco - spiega Ammatuna - insomma una commistione fra controllore e controllato. Ma non basta. Mentre in passato il responsabile sanitario del centro era un medico pubblico dell’azienda sanitaria, ora invece è nominato dall’ente gestore. Infine, la città di Pozzallo, con migliaia e migliaia di marittimi, aveva espresso con forza la necessità di avere almeno due medici di Sanità marittima ottenendo una risposta parziale. Pozzallo è conosciuta nel mondo intero come luogo di accoglienza, ma proseguendo su questa strada la pazienza dei miei concittadini potrebbe esaurirsi".

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