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Battisti: "Mio isolamento ingiustificato, sciopero della fame per far valere diritti"

08 settembre 2020 | 12.14
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La lettera che l’ex terrorista dei Pac ha fatto avere ai suoi avvocati Gianfranco Sollai e Davide Steccanella, nella quale annuncia lo sciopero della fame e l’interruzione delle terapie

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"La morsa del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) messa puntigliosamente in esecuzione dalla autorità del carcere di Oristano, ha resistito provocatoriamente a tutti i miei tentativi di far ripristinare la legalità, e la dovuta concessione dei diritti previsti in legge, ma sempre ostinatamente negati. A nulla sono valse le mie rimostranze scritte o orali rivolte a questa Direzione, al Magistrato di Sorveglianza, all'opinione pubblica. A Cesare Battisti non è nemmeno consentito sorprendersi se nel suo caso alcune leggi sono sospese: è quanto mi è stato fatto capire, senza mezzi termini, da differenti autorità". Inizia così la lettera che l’ex terrorista dei Pac ha fatto avere ai suoi avvocati Gianfranco Sollai e Davide Steccanella, nella quale annuncia lo sciopero della fame e l’interruzione delle terapie. "Pretendere un trattamento uguale a quello di qualsiasi altro detenuto è una contesa continua, estenuante e che coinvolge gli atti più ordinari del mio quotidiano: l'ora d'aria; l'isolamento forzato e ingiustificato; l'insufficiente attendimento medico; la ritensione arbitraria di testi letterari; le domandine sistematicamente ignorate; oggetti di varia utilità e strumenti di lavoro negativo, anche se previsti dall'ordinamento penitenziario, ecc. Avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti - afferma Battisti - mi trovo costretto a ricorrere allo sciopero della fame totale e al rifiuto della terapia ( soffro di epatite B cronica e di insufficienza polmonare), affinché sia disposto il mio trasferimento in una Casa di Reclusione dove mi siano facilitate le relazioni con i familiari e con le istanze esterne previste dall'ordinamento nonché i rapporti professionali atti al sostentamento e al reinserimento".

E ancora: "Chiedo inoltre che sia rivista la mia classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi, in quanto non esistono più di fatto le condizioni di rischio che la giustificherebbero". "Ho depositato questa mattina la memoria di Cesare Battisti al Tribunale di sorveglianza di Cagliari, perché venga sottoposta all’attenzione del magistrato, la dottoressa Lampis: è già a conoscenza della situazione, a giugno ho presentato una denuncia sull’isolamento illegittimo, ripetuto davanti alla Procura di Roma a luglio perché sia accertato l’abuso ai danni di Battisti" commenta l’avvocato Sollai. Il magistrato di sorveglianza, Maria Cristina Lampis, fanno sapere i legali, ha già concesso all'ex terrorista dei Pac la cosidetta liberazione anticipata, "45 giorni di riduzione pena" previsti per ogni semestre scontato in caso di buona condotta, riconoscendo che "nel corso della carcerazione subita ha dato prova di partecipazione all'opera di rieducazione, facendo, inoltre, registrare una condotta regolare".

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