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Willy, madre fratelli Bianchi: "Se hanno sbagliato devono pagare ma non sono mostri"

09 settembre 2020 | 08.18
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"La giustizia deve andare fino in fondo. Sono sicura che non sono stati loro a ucciderlo, una mamma certe cose le sa"

(Foto da Facebook)
(Foto da Facebook)

"Mi vergogno per gli assassini di Willy, ma i miei figli non sono i mostri che avete descritto e la piena verità su di loro verrà fuori!". Lo dice in un'intervista al 'Corriere della Sera' di Antonietta Di Tullio, la madre dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsi a Colleferro. "Parlo come mamma di quattro figli, nessun genitore può sopportare un dolore simile - aggiunge - Il primo pensiero al mattino è incrociare il viso del figlio e nessuno al mondo merita una simile atrocità. Se penso alla mamma di Willy sto male. Vorrei darle tutto il mio cordoglio, mandarle un abbraccio, ma a che servono le parole? So che la sua vita è distrutta e niente sarà più come prima".

"I miei figli devono pagare se hanno sbagliato, qualunque cosa hanno fatto, ma non per quello che non hanno fatto - sottolinea - La giustizia deve andare fino in fondo. Sono sicura che non sono stati loro a ucciderlo, una mamma certe cose le sa". Sul fatto che molti li descrivano come due spacconi picchiatori la madre aggiunge: "Non sono così. Gabriele ha aperto un negozio di frutta, Marco aiuta nel ristorante di Alessandro, e dove c’è da dare una mano ci sono sempre. Li giudicate per come appaiono su Facebook ma quelle sono stupidaggini. La foto dietro le sbarre dal parrucchiere Capelli in gabbia di Lariano, gli orologi che indossano valgono 200 euro...".

Sulle denunce per rissa la madre replica: "Non sto dicendo che non è vero: hanno fatto a botte ma con gente come loro, adulti. Quella sera erano lì da pacieri, non se la sarebbero mai presa con un ragazzino".

E sui commenti sui social Antonietta Di Tullio dichiara: "Ci hanno infangato e umiliato. Se la sono presa con i miei nipoti, gli altri figli, ma come si fa? Non sono una cattiva madre in paese mi conoscono, chiedete a chiunque. I miei figli li ho educati al rispetto, al sacrificio e alla solidarietà da quando li svegliavo all’alba per non lasciare solo mio marito che accompagnava il maggiore a Marino per studiare. Abbiamo fatto tanti sacrifici e oggi siamo distrutti anche noi. Non ci riprenderemo più".

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