La ricostruzione del caso "è lontana dalla realtà, non esiste nessun pacemaker messo al contrario. L'affermazione non ha alcun senso dal punto di vista clinico e non trova riscontro negli accertamenti finora effettuati finanche dai consulenti della famiglia". Lo si legge nella nota dell’ospedale Bambin Gesù di Roma a proposito della morte del bambino calabrese di 2 anni, Giacomo Francesco Saccomanno, morto, questa è l’ipotesi contenuta nella perizia di parte, "per un pacemaker impiantato al contrario". La perizia della parte offesa è stata acquisita dalla procura di Roma, che ha poi avanzato la richiesta di incidente probatorio, ammesso dal Gip di Roma, nei confronti degli 8 medici indagati.
"Vi è stata invece – si legge nella replica del Bambin Gesù - una complicanza prevista in letteratura che si registra in pochissimi casi e risolvibile chirurgicamente. L'intervento era stato già programmato. Ma il bambino, purtroppo, in attesa di tornare a ricovero, ha contratto un virus e poi una polmonite che gli è risultata fatale. L'ospedale è vicino alla famiglia e fiducioso del lavoro della magistratura".