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Scuola, preside Copernico: "Primo giorno come ritorno alla vita"

14 settembre 2020 | 14.35
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A definirlo così Fernanda Vaccari, dirigente scolastico di un liceo Scientifico di Bologna

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"E' stato come tornare alla vita. Certo, tutti noi abbiamo gli occhi anche dietro alla schiena per controllare che tutto funzioni, abbiamo messo in campo un'organizzazione mai vista, ma c’è un cauto ottimismo. E molta emozione". A raccontare il primo giorno di scuola è Fernanda Vaccari, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Copernico di Bologna, una delle scuole principali della città, con 1.600 alunni divisi in 62 classi, tra gli indirizzi liceo Scientifico, Scienze applicate e Linguistico, e ben 14 prime che hanno frequentato oggi le loro prime ore di lezione.

"E' stato un primo giorno fuori dall'ordinario – racconta Vaccari – abbiamo potuto garantire un posto in classe a ogni studente perché la scuola ha spazi adeguati e qualche intervento di edilizia leggera fatto dalla Città Metropolitana di Bologna. Ed è importante, ma abbiamo ricordato ai ragazzi che è necessario comportarsi responsabilmente".

La scuola ha preso tutte le precauzioni del caso: ingressi scaglionati dai 4 accessi della scuola, in collaborazione con l'agenzia dei trasporti di Bologna, il 60% degli studenti che è entrato alle 8, il 40% alle 9, così da evitare assembramenti. Poi gel per le mani in ogni angolo, rilevazione della temperatura a campione, "e abbiamo tenuto le macchinette per l’acqua, ovviamente con accesso distanziato – spiega la preside -, perché di questi tempi lasciar riempire le borracce al rubinetto è la cosa meno igienica. Ora ci attrezzeremo per rifornirle con bottigliette in plastica riciclata".

"Poi se durante la ricreazione i ragazzi si comportano responsabilmente magari ci organizziamo per farla trascorrere loro all'esterno – racconta ancora la dirigente scolastica –. Pensare a dei giovani chiusi per 5 o 6 ore in un'aula stringe un po' il cuore ma se si comporteranno secondo le regole pensiamo di dare loro un po’ di autonomia e di responsabilità, ovviamente vigilati".

Stamattina la preside ha visitato tutte e 14 le prime, per salutare i nuovi studenti con i versi della poesia di Constantino Kavafis, Itaca. "Nel cuore per noi la scuola non ha mai chiuso – racconta Vaccari – io anche durante il lockdown venivo sempre, anche solo per dare un segnale, ma era diverso. Per mesi ho sentito le campanelle suonare nelle aule vuote e vedere ora i ragazzi tornare a occupare gli spazi è stato emozionante. Dobbiamo vivere il momento con un ottimismo cauto, della ragione, perché sappiamo che il contesto, che non dipende da noi, potrebbe cambiare ma l'impressione è stata quella di tornare alla vita, pur con tutte le regole anti-Covid".

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