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Droga, maxi operazione: sequestrate tonnellate di cocaina

17 settembre 2020 | 08.05
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Sgominato cartello leader gruppi albanesi, decine di arresti

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Decine di arresti, sequestri di tonnellate di cocaina e di milioni di euro: è il risultato della maxi operazione internazionale antidroga della Polizia di Stato “Los Blancos”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha interessato il capoluogo toscano ed altre città italiane, oltre a numerosi Paesi esteri e che ha permesso di sgominare il cartello criminale considerato leader dei gruppi albanesi specializzati nel traffico di droga in ambito continentale. In carcere sono finiti 30 cittadini albanesi ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga. Mentre, in cinque anni di indagini, sono stati sequestrati oltre 5 milioni e mezzo di euro e quasi 4 tonnellate di cocaina

"A volte siamo portati a pensare che le organizzazioni criminali albanesi siano di secondo piano. L'operazione 'Los Blancos' dimostra, invece, che i criminali albanesi hanno grandi capacità, arrivando a trattare direttamente con i 'cartelli' di narcotrafficanti latinoamericani, intrattenendo con essi rapporti stabili, Le indagini, inoltre, hanno permesso di accertare l'esistenza di una sovrastruttura criminale albanese", una sorta di 'cupola', da cui discendevano le direttive strategiche, ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, nel corso di una conferenza stampa nell'aula bunker del Tribunale di Firenze, per illustrare i risultati della maxi operazione.

"La Procura di Firenze - ha aggiunto Cafiero De Raho, complimentandosi con il procuratore Giuseppe Creazzo - è protagonista con questa operazione di un grande momento nella lotta alla droga, dimostrando la sua capacità di proiettarsi sul territorio internazionale. E questa capacità trova una base solida nella presenza efficace di Eurojust, che collega e coordina le indagini a livello europeo".

"Si tratta di un'operazione internazionale, peraltro importantissima, che ha portato all'evidenza il ruolo dei narcotrafficanti albanesi - ha spiegato il procuratore nazionale antimafia - E ha mostrato quanto forte sia la capacità delle organizzazioni criminali albanesi, che hanno instaurato stabili rapporti con i narcotrafficanti sudamericani".

Le organizzazioni criminali albanesi, ha continuato Cafiero de Raho, "operano con straordinaria presa di campo in vari paesi europei, con narcotrafficanti albanesi che agiscono in pianta stabile direttamente in Sud America e in Olanda, controllando partenze e arrivi dei carichi di cocaina nei porti europei, soprattutto di Anversa e Rotterdam".

La capacità penetrativa dei criminali albanesi è stata dimostrata anche dalla scoperta dell'esistenza di un proprio marchio ("Bello") che veniva impresso sui panetti di cocaina importati in Europa. "Quella del marchio sui panetti, quasi a garanzia della qualità del prodotto, è una novità assoluta e sorprendente, emersa in cinque anni di indagini", ha evidenziato Cafiero de Raho.

Dalle indagini è emerso anche che le ingenti somme di denaro ricavato dal traffico di cocaina venivano riciclate attraverso società cinesi che operano in Olanda e in Inghilterra.

La complessa attività investigativa è stata condotta nell'ambito di un Joint Investigation Team costituito dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, dalla Squadra Mobile di Firenze, dalla Finec olandese e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, con il coordinamento di Eurojust ed Europol, della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il vice presidente Eurojust, Filippo Spiezia; il procuratore capo della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo; il direttore dell'Unità Criminalità Organizzata Europol, Georgios Raskos; il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Amsterdam, Justine Asbroek; il direttore della Direzione Centrale Anticrimine, Francesco Messina; il direttore Centrale Servizi Antidroga - Generale di Divisione della Guardia di Finanza Antonino Maggiore; il direttore Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale Polizia Criminale, generale di brigata dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Spina.

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