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Scuola, Locatelli: "Ripresa positiva, arrivare a fine anno priorità assoluta"

17 settembre 2020 | 09.22
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Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) spiega: "Si lavora a tamponi rapidi, attenta analisi, saranno test antigenici e non molecolari"

(Fotogramma)
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"Credo che far ripartire la scuola, e farla arrivare alla fine dell'anno scolastico nel modo più sicuro e tale da garantire la continuità, sia un'assoluta priorità per il Paese. Personalmente ritengo decisamente positivi questi primi giorni, perché si è ripartiti in maniera decisamente efficace". Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), intervistato a 'Buongiorno' su SkyTg24.

"E' ovvio che ci deve essere una compartecipazione di tutti a questa progettualità - ha sottolineato l'esperto, direttore di Oncoematologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - dalle famiglie alle scuole, ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali o territoriali".

Locatelli ha poi spiegato che "si sta lavorando in maniera importante" per mettere a disposizione delle scuole italiane i tamponi rapidi per la diagnosi di Covid-19. "E' evidente - ha premesso l'esperto - che la disponibilità di tamponi realizzati velocemente, con risultati forniti in giornata, è un aspetto assolutamente importante e rilevante". Ma oltre che sui "tempi di refertazione rapidi" dei tamponi tradizionali, si lavora anche per fornire test diagnostici rapidi: "C'è un'attenzione decisamente spinta sull'aspetto dei tamponi rapidi che, va ben distinto - ha precisato Locatelli - saranno tamponi antigenici e non molecolari".

E' un investimento che si dovrà fare? "Lo si sta già facendo - ha assicurato - Si sta facendo un'attenta analisi per definire i criteri che serviranno per mettere in disponibilità questi test antigenici rapidi".

"I tamponi" per la diagnosi di Covid-19, ha ricordato, "decisamente ci sono. Ieri ne sono stati fatti 100mila, un numero molto alto. L'Italia è il quarto Paese al mondo per numero di tamponi realizzati. E tutto questo, evidentemente, documenta un'attenzione che non esiterei a definire suprema per la diagnostica dell'infezione da coronavirus" Sars-CoV-2. "Più che il numero dei tamponi - ha però spiegato Locatelli - vanno definite le strategie rispetto a un'applicazione più larga dei tamponi stessi. Sono aspetti su cui si sta ragionando. Ma i numeri, oggi, parlano a favore del nostro Paese: il tasso d'incidenza dell'Italia è tra i più bassi dell'intera Europa", ha evidenziato. "E non a caso: tutti questi risultati sono stati ottenuti attraverso lo sforzo concertato, in cui la disponibilità di tamponi ha giocato un ruolo importante", ha concluso il direttore di Oncoematologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Infine, sulla notizia che le prime dosi di vaccino anti Covid-19 potrebbero essere disponibili in Italia già a partire da novembre, l'esperto invita alla cautela: "Mi pare che anche le affermazioni fatte sui media dicono che dobbiamo ancora aspettare i dati che arriveranno dalle prossime analisi dei test effettuati, prima di poterci sbilanciare in questa direzione". "Più che fare scommesse sui tempi - ha precisato l'esperto, direttore di Oncoematologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - vorrei sottolineare ancora una volta che certo, la rapidità è un aspetto decisamente importante in una situazione come questa, ma ancora più importanti sono la sicurezza d'uso e l'efficacia. Quindi, più che arrivare velocemente - ha avvertito Locatelli - è importante arrivare molto bene".

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