Così il neo consigliere comunale di Reggio Calabria: "L’antimafia militante e radical chic si è sempre disinteressata di questa mafia puntando su quella più 'utile'"
"Parliamoci chiaro, si parla di mafia siciliana e non di ’ndrangheta perché la seconda non è servita ad attaccare Berlusconi e non è strumentalizzabile del tutto politicamente". Lo dichiara il massmediologo Klaus Davi, neo consigliere comunale al comune di Reggio Calabria. "L’antimafia militante e radical chic – aggiunge Davi - si è sempre disinteressata di questa mafia puntando su quella più ‘utile’. Ovvio che le terribili stragi contro Falcone e Borsellino hanno reso tristemente e irrinunciabilmente protagonista la mafia siciliana, ma l’oscuramento di cui ha goduto la mafia calabrese ha, almeno a mio avviso, precise responsabilità anche politiche che le hanno consentito di diventare la prima organizzazione al mondo. Bel risultato!".
Subito dopo il giornalista sottolinea: "Ora per fortuna a fare chiarezza ci pensano alcuni magistrati in varie procure d’Italia, ma l’oscuramento continua e Reggio Calabria, che si sta rivelando un laboratorio politico. Detto questo, a dieci giorni dal voto non abbiamo ancora un quadro chiaro delle elezioni. Una situazione incresciosa, anche per le istituzioni. Affinché le cose cambino, faremo la nostra parte. Non escludendo, anche a breve, azioni eclatanti e mediaticamente incisive contro le ’ndrine, che si avvalgono dei troppi silenzi e complicità nello Stato, come ha dimostrato l’inchiesta Gotha".