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Maestra a processo, buttò a terra un bambino di 11 anni

02 ottobre 2020 | 09.22
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Il bimbo di una scuola fiorentina picchiò la testa contro una sedia, poi fu colpito con un calcio di compagno su invito della donna

Fotogramma
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Un bambino spinto a terra fino a sbattere la testa contro una sedia, poi colpito con un calcio da un compagno di classe su invito della stessa maestra. Un'insegnante di una scuola elementare fiorentina è finita a processo con l'accusa di aver reagito in modo arbitrario e violento alle innocenti intemperanze di due alunni di 11 anni. La donna, 51 anni, avrebbe provocato lievi lesioni al giovanissimo studente, oltre a un forte shock: "La classe è come un carcere minorile", avrebbe detto per giustificare il gesto. Per lei l'accusa è quella di abuso di mezzi di correzione. Durante la prossima udienza al Tribunale di Firenze, il 20 ottobre, saranno ascoltati altri tre studenti.

Il caso risale, racconta l'edizione fiorentina della "Repubblica", risale al febbraio del 2019 ed era stato denunciato ai carabinieri dai genitori dell'undicenne, assistiti dall'avvocato Mattia Alfano. Tutto sarebbe avvenuto durante la ricreazione, mentre la classe festeggiava un compleanno nell'atrio della scuola. Secondo la ricostruzione, i bambini stavano giocando e uno avrebbe colpito, in modo non violento, con un calcio il sedere del compagno, mandandolo a terra. A quel punto la maestra avrebbe applicato "una sorta di legge del taglione spintonando l'altro bambino e facendolo cadere a terra e sbattere la testa" (il piccolo ha subito un lieve trauma cranico, con un solo giorno di prognosi). Sarebbe quindi intervenuto il compagno "aggredito" per difendere l'amico, spiegando che si era trattato di un piccolo calcio e non di una spinta, ma l'insegnante gli avrebbe ordinato di colpire l'altro nello stesso modo. Anche il racconto del bambino "aggredito", raccolto dai carabinieri col tramite dei genitori, ha confermato le violenze.

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