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Covid, Ilaria Capua: "Ecco le regole per proteggerci"

11 ottobre 2020 | 11.16
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Covid, Ilaria Capua:

Aumentano i contagi e per proteggerci sono fondamentali i comportamenti. A sottolinearlo è Ilaria Capua in un'intervista al 'Corriere della sera'. "È il momento di rafforzare l'impegno - dice la direttrice dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida - La mascherina va portata sempre, tranne che in casa e nella propria macchina se si è soli. Se si usa il car sharing meglio indossarla. Lavare e disinfettare le mani più spesso possibile. Il virus viene trasportato da goccioline pesanti che tendono a cadere rapidamente: ecco perché la distanza di due metri ci protegge".

Quanto alle scuole, "la circolazione virale nelle scuole c’è, ma non è la causa dell’esplosione dei contagi".

Sui limiti alle feste private che il governo sta valutando Capua osserva: "Lo trovo giusto, ma più che il numero conta la provenienza e lo stato sanitario dei presenti. Paradossalmente il raduno di cento abitanti di un paesino sarebbe meno rischioso di un gruppetto di individui di aree diverse".

"Escluderei" l'ipotesi di chiusura di alcune regioni, "credo che oggi più che mai dobbiamo affidarci al buon senso che ci fa sopravvivere, imparare e crescere. Di troppe regole si muore. Il problema Covid non lo risolveranno i politici, ma i singoli individui che si sentono parte di una collettività".

Per Capua occorre "concentrarsi sulle questioni davvero urgenti e necessarie. Per esempio, per quanto riguarda i tamponi, bisogna snellire le procedure, evitare che si formino code nei punti-prelievo o che le persone aspettino giorni per avere il referto. Come singoli individui diamo la priorità a poche regole: spostarsi il meno possibile e sempre con la mascherina, mantenere la distanza di due metri, lavarsi le mani. Con l'unione di questi comportamenti siamo protetti, un po' come la matrioska più piccola racchiusa dentro le altre".

Ha senso limitare la movida notturna? "Sì, perché si tende a stare senza mascherina e a parlare ad alta voce. Urlare e cantare sono i modi migliori per diffondere l'infezione. La vita notturna va reinventata, altrimenti il virus continuerà a circolare tra i giovani adulti e alcuni di loro arriveranno alla forma grave della malattia. Inoltre i giovani possono contagiare parenti, amici e colleghi più in là con gli anni. Per un po' certe cose non si potranno fare, vanno cercate soluzioni alternative e creative".

La ricercatrice invita a restare "fedeli alle misure di sanità pubblica che abbiamo imparato: lavarsi le mani, vaccinarsi contro l'influenza. Abbiamo poi l'opportunità di ripensare alcuni grandi sistemi in chiave sostenibile, come la mobilità, il lavoro e la salute".

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