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Covid, Lopalco: "Ci sono più tamponi perché più contagi non il contrario"

15 ottobre 2020 | 16.19
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Per quanto riguarda il rapporto tra contagi e tamponi, non credo che il numero dei casi positivi aumenti perché aumentano i tamponi. E' esattamente il contrario: i tamponi aumentano perché aumentano i positivi. Ovvero: ogni volta che c'è un focolaio, questo genera centinaia di tamponi, per via del contact tracing". Lo ha detto Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore in pectore alla Sanità della Regione Puglia a 'Timeline' su Sky Tg24.

Perché aumentano i casi? "Perché siamo in pandemia. E' una dinamica naturale dell'infezione. Noi possiamo fare di tutto per cercare di rallentare l'aumento del contagio - ha spiegato - ma nel momento in cui ripartono le attività al chiuso, tipiche di autunno e inverno, naturalmente i contagi salgono. Lo abbiamo visto, con qualche settimana di anticipo, in altri Paesi europei, lo stiamo osservando ora in Itala. Ciò che va fatto è anticipare le mosse del virus, cercare di fermare più velocemente possibile i focolai, inclusi quelli familiari, per rallentare la curva di crescita". La Puglia fa "circa 5mila tamponi al giorno. Noi abbiamo una capacità produttiva che sfiora i 15 mila al giorno. Non siamo neanche a un terzo. Quando ci sarà la necessità di farli li faremo", ha concluso.

Ritornare alla didattica a distanza per limitare i contagi di Covid-19? "Credo debba essere l'ultima ratio. Dovremmo anche dimostrare che la scuola si stia comportando da amplificatore del virus. E questa evidenza non l'abbiamo".

"In Puglia di cluster interscolastici - aggiunge - ne abbiamo avuti pochissimi. Nella provincia di Bari, con un milione mezzo di abitanti, su 25 scuole toccate dal virus solo in una si è creato un focolaio. Gli altri erano casi singoli. Quindi la scuola ha funzionato come cartina di tornasole del fatto che c'era qualche contagio intrafamiliare. Ragioniamo bene prima di prendere queste decisioni. Se il problema sono i trasporti concentriamoci a risolvere quel problema prima di mandare gli alunni a casa", ha sottolineato.

Il sistema dei trasporti di una regione o di una nazione "non si può rivoluzionare in poche settimane: si tratta di investimenti importantissimi da mettere in campo. Se decidiamo, come sistema Paese, di metterli in campo facciamolo. Ma non è qualcosa che può esser demandata agli enti locali: si tratta di aumentare il parco autobus, di potenziare le metropolitane. Sono investimenti enormi", è il parere di Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore in pectore alla Sanità della Puglia, ospite a 'Timeline' su Sky Tg24.

Come misure per decongestionare i trasporti "si era pensato anche ad alternative che avrebbero potuto alleggerirli nell'ora di punta, come gli orari flessibili a scuola o il ritorno un po' più massiccio allo smartworking. In attesa della possibilità di rafforzare l'infrastruttura, si potrebbe pensare anche a queste misure alternative".

"Le misure per contrastare il virus, nel caso di focolai nelle Rsa, devono essere prese molto velocemente e soprattutto cercando di anticipare le mosse del virus". Ci sono, però, "centinaia di Rsa funzionanti e che devono continuare a funzionare." E, purtroppo, nel corso di una pandemia "il rischio zero non esiste". Lo ha spiegato Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore in pectore alla Sanità della Puglia commentando, a 'Timeline' su Sky Tg24, il caso della struttura per anziani di Alberobello, dove 59 ospiti sono risultati positivi e solo 3 negativi.

Lopalco ha spiegato che ci sono già "rigidi protocolli" per le visite, ma anche che "bisogna meglio capire" l'origine del focolaio, "non sappiamo se è partito dai visitatori o dagli operatori stessi. Si fa tutto quello che si può per limitare il rischi"

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