A descrivere all'Adnkronos Salute il fenomeno è Salvatore Manca, presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza
Pronto soccorso di tutta Italia alle prese con il forte afflusso di "molti, troppi cittadini asintomatici o paucisiontomatici in arrivo. Un fenomeno legato al fatto che, in questo modo, si punta ad accelerare i tempi per accedere al tampone". A descrivere all'Adnkronos Salute il fenomeno è Salvatore Manca, presidente nazionale Simeu (Società italiana della medicina di emergenza-urgenza). "Mi sento di consigliare ai pazienti, in presenza di sintomi simili influenzali, di rivolgersi prioritariamente al proprio medico di famiglia, perché altrimenti - avverte - c'è il rischio di complicare inutilmente il lavoro in pronto soccorso".
"In questi casi - racconta l'esperto - procediamo comunque con il test rapido per valutare l'eventuale positività del paziente: se non ci sono sintomi o questi sono blandi, il soggetto viene inviato a casa con l'indicazione di rivolgersi al medico di famiglia. Se la situazione merita un'osservazione, i pazienti si mettono nella cosiddetta 'zona grigia', mentre in caso di necessità si ricoverano nei reparti Covid. In questa fase comunque, rispetto a marzo-aprile, vediamo meno pazienti in terapia intensiva".
"Con il forte afflusso di paucisintomatici in pronto soccorso, magari accompagnati da parenti e familiari, aumentano i rischi di contagio - ammonisce Manca - ma soprattutto viene ostacolata inutilmente l'attività dei sanitari. L'invito dunque è quello di rivolgersi al medico di famiglia, che saprà valutare la situazione e capire se il caso è da gestire a casa oppure occorre avviare un percorso protetto verso l'ospedale", conclude il presidente Simeu.