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Crisanti: "Presto oltre 15mila casi coronavirus"

17 ottobre 2020 | 09.13
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(Fotogramma)
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"Io credo che supereremo presto quota 15 mila. Fra una decina di giorni vedremo quale sarà l'effetto delle misure prese dal governo e si capirà". Sono le parole del professor Andrea Crisanti al Corriere della Sera. L'Italia ha superato i 10mila nuovi casi di coronavirus. Cosa sta succedendo al sistema di controllo dell'epidemia? "Semplice: si sta sbriciolando sotto il peso dei numeri ed è finito fuori controllo. Con 9-10 mila casi al giorno, la sorveglianza non puoi più farla perché non hai la capacità di testare tutti i soggetti a rischio. Per affrontare un carico del genere servirebbero risorse gigantesche per tamponi, reagenti e struttura. Bisognava contenere il contagio sotto quota duemila. Ci siamo riusciti per un po', dopodiché la prima linea di difesa è saltata e il sistema è crollato". Ora, dice Crisanti, bisogna "cercare di riportare il contagio a un livello sostenibile, in modo che il sistema di controllo torni a essere efficace. Prima applicherei con gradualità misure di restrizione accettabili dal punto di vista economico, con una politica aggressiva di identificazione dei focolai e zone rosse. E poi farei un reset della situazione per due-tre settimane, una sorta di pausa di sospensione, non chiamiamolo lockdown che spaventa, implementando limitazioni di movimento alla gente e alle attività. E, una volta portata la curva a un punto di sopportazione, ripartirei con la sorveglianza attiva".

E' indispensabile intervenire quando la situazione è ancora recuperabile. "Mi spiego: un conto è partire da 10 mila contagi al giorno e altra cosa sono 50 mila, che sarebbe disastroso. Quindi dipende molto dalla dinamica dell'epidemia. Io avevo ipotizzato il periodo di Natale, anche perché in quei giorni le scuole sono chiuse e la vaporiera industriale rallenta. Ma tutto dipende dalle prossime settimane".

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