"L’indice di letalità si sta abbassando, è attorno al 12,8% se si considera la globalità dei dati. La cosa più importante è che siamo pronti a curare l’eventuale malato dall’inizio. E’ fondamentale la tempestività: le cure saranno efficaci se sono tempestive. Adesso in pronto soccorso arrivano pazienti che sarebbero dovuti arrivare qualche giorno prima". Sono le parole del professor Alberto Zangrillo, prorettore dell'Università San Raffaele e responsabile dell'Unità operativa di Terapia intensiva generale e cardiovascolare dell'Irccs San Raffaele di Milano, a Non è l'arena.
"La terapia intensiva è un presidio fondamentale, va usata il meno possibile, auspicando che qualcuno prima di noi faccia del suo meglio per farci arrivare il numero più basso di malati. La curva salirà, ma dobbiamo mantenere nervi saldi e ne usciremo vincitori", aggiunge.
"Se il sistema sanitario globale è composto da una serie di entità che non danno tutte il massimo, i malati o coloro che temono di diventare malati si presentano tutti in pronto soccorso e noi allora non ce lo facciamo", dice ancora.