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Crisanti: "Numeri disastrosi, rischio lockdown prima di Natale"

19 ottobre 2020 | 09.46
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(Fotogramma)
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"Ero stato ottimista quando avevo parlato di lockdown a Natale. Magari non chiamiamolo in questo modo, però con questi numeri, con l'aumento costante di nuovi positivi, arriveremo a un inasprimento delle misure di contenimento molto prima". Lo dice al Messaggero Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova, precisando che esiste "un doppio problema: i numeri che stanno venendo fuori sono un disastro. Dobbiamo abbassare la curva dei contagi, ma una volta ottenuto il risultato, dobbiamo essere in grado di mantenere la curva bassa. Ma è saltato completamente il sistema di tracciamento. Supponiamo che le misure di contenimento funzionino, ma poi il problema è un altro: come manteniamo i numeri dei contagi bassi? Abbiamo fallito già una volta in questo. Vogliamo ripetere lo stesso errore? Le misure di contenimento sono inutili senza un piano organico per dotare l'Italia di un sistema che mantenga basso il numero dei contagi. È la vera sfida, dobbiamo insistere su questo".

"Se invece di buttare soldi per acquistare i banchi a rotelle avessimo investito sul tracciamento e sulla capacità di eseguire i tamponi, oggi saremmo in una situazione differente. Se avessimo investito davvero, come la Cina che in pochi giorni ha effettuato 11 milioni di tamponi, oggi ci troveremmo in una situazione diversa. Non possiamo andare avanti altri sei mesi solo con le chiusure", ha proseguito. "Come mai questo piano per potenziare tamponi e tracciamento non è mai stato discusso? Quest' estate eravamo arrivati a 300 contagi al giorno, avremmo dovuto porci il problema e organizzarci per evitare che quel dato tornasse a salire mettendo in campo un reale ed efficace sistema di tracciamento e tamponi. Invece non abbiamo fatto nulla".

Quanto al rapido incremento dei contagi, Crisanti afferma: “Per una volta che sono stato ottimista, sono stato smentito. Avevo previsto il lockdown a Natale, pensando che i positivi aumentassero in maniera graduale. Non mi sarei aspettato che il sistema territoriale di contrasto e tracciamento si sbriciolasse così velocemente. Ma non so se rischiamo il lockdown anche prima dell'arrivo del Natale, anche perché ormai sembra che in Italia la parola lockdown non si possa proprio pronunciare. Ma è evidente che un inasprimento delle misure sarà un rapido sviluppo se quelle che sono state messe in campo non funzioneranno. D'altra parte, tutti hanno lodato il comportamento degli italiani per mesi, dopo che si era riusciti ad abbassare la curva. Gli italiani sono sempre quelli, non sono cambiati. Chiudere tutto paradossalmente è facile, ma poi bisogna evitare che i contagi risalgano”.

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