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Covid, appello delle palestre: "Sì a nuovi limiti, ma no a chiusura"

20 ottobre 2020 | 14.44
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Giampaolo Duregon presidente dell'Anif: "Un intero di settore rischia di morire"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

No a chiusure palestre o centri sportivi, sì a un nuovo protocollo o a nuove restrizioni per poter mantenere vivo il settore del fitness e no solo. Ne è convinto Giampaolo Duregon, presidente dell''Anif - EuroWellness', Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness, palestre, piscine e campi sportivi che all'Adnkronos ha espresso una certa preoccupazione.

"Le parole del presidente del Consiglio ci hanno un po' preoccupato, centri sportivi o palestre che non si sono ancora adeguate alle norme anti contenimento? A mio avviso non corrisponde alla realtà, basti pensare che da un'indagine in mille nostri centri la percentuale di positivi riscontrati tra i frequentatori è al di sotto dell'uno per mille e questi pochi sono asintomatici - spiega Duregon - e anche i sintomi sono lievi e sono stati curati a casa. Questo perché chi frequenta palestre e centri sportivi ha un sano stile di vita, all'interno del centro ma soprattutto fuori e le regole imposte le rispetta sia all'interno che all'esterno della palestra".

"Perché chiudere palestre o centri sportivi e lasciare 20 milioni di persone ad andare a correre o fare esercizio fisico chissà dove? La stagione è già stata difficile, - evidenzia ancora Duregon - sono state applicate regole e norme restrittive ovunque, dobbiamo imparare a convivere con il virus e non dobbiamo chiudere i luoghi dove le persone si tengono in salute. Quando è scoppiata la pandemia abbiamo chiuso giustamente e abbiamo riaperto a maggio con norme e regole severe, servono ulteriori restrizioni va bene parliamone e affrontiamo il problema anche se l'igiene nei centri sportivi e nelle palestre è la base e i frequentatori rispettano rigorosamente tutte le norme che sono in vigore".

"Oggi avremo un incontro con il ministro Spadafora per discutere un protocollo più strigente di quello esistente - conclude Duregon- aggiungeremo altre disposizioni per rendere gli ambienti sportivi e di fitness più sicuri ancora. E vorrei dire al ministro della Salute Speranza che deve fare certo il suo lavoro, evitare i contagi ma deve anche valutare che se si decidere di chiudere centri sportivi e palestre un mondo, un intero settore muore, noi invece volgiamo continuare a portare avanti la nostra attività, vogliamo continuare a lavorare per il bene e la salute dei cittadini".

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