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Brusaferro: "Si può invertire rotta, evitiamo contatti non necessari"

21 ottobre 2020 | 08.40
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"La pandemia non ci è sfuggita di mano"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

La nuova ondata epidemica di Covid-19 in Italia è fuori controllo? "No, non lo è" secondo Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus, intervistato dal 'Corriere della Sera'. "Ma la crescita dei contagi è significativa, specie in alcune zone del Paese", riconosce l'esperto. Pertanto, pur precisando che "non c'è ancora nulla di inevitabile", Brusaferro invita i cittadini a limitare la vita sociale e a tutelare le persone più fragili. "Non dico non uscite - precisa - Evitate però feste, momenti conviviali e incontri non necessari. E' una raccomandazione. Il virus circola".

"E' necessario intervenire tempestivamente per modificare l'andamento dell'epidemia" e in questo senso "è importante che ci sia un'allerta nazionale - spiega il numero uno dell'Iss - oltre a misure più restrittive e mirate in ambiti regionali e locali, come ad esempio sta avvenendo in Lombardia e Campania dove il virus si sta diffondendo più velocemente". Ma nemmeno lì la pandemia è sfuggita di mano, rassicura: "Possiamo tornare indietro anche in quelle regioni a una condizione più controllata, sapendo che dovremo mantenere alta l'attenzione nei prossimi mesi preparandoci a intervenire velocemente se la curva si rialzerà".

"I servizi sono impegnati in modo totalizzante e si stanno attrezzando per intensificare l'attività. Dove i numeri crescono rapidamente può essere difficile stare dietro ai casi", riconosce Brusaferro. Anche per questo "credo sia importante che, chi ha avuto contatti stretti con persone risultate positive, anche se non viene immediatamente chiamato si metta in quarantena per 10 giorni e al decimo esegua un tampone per riprendere l'attività".

"Importante è come ci comportiamo", è dunque il messaggio. Dobbiamo "limitare i contatti a quelli necessari, evitando tutte le occasioni in cui ci può essere il rischio trasmissione, salvaguardando però attività essenziali come lavoro e scuola. Dobbiamo affrontare nei prossimi mesi una nuova normalità". Quindi "la vita sociale oggi va limitata - invita il presidente dell'Iss - e le persone fragili già colpite da altre patologie, e gli anziani, vanno tutelati", anche se "in questa fase per fortuna sembra che non siano stati contagiati come nei mesi scorsi".

L'esperto ricorda che oggi "la maggioranza dei contagi avviene nei momenti di socializzazione informale all'interno della famiglia e dei contatti stretti", mentre nella scuola e sui luoghi di lavoro "attualmente la circolazione è più contenuta". Lo scenario tuttavia è in evoluzione. "Gli effetti delle scelte di oggi le verificheremo non prima di 15 giorni - puntualizza l'esperto - Credo che però dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo attraversando un passaggio critico che inciderà sulle scelte di domani", e che "tra qualche settimana le misure restrittive potrebbero diventare più stringenti".

Quali sono i veri numeri sull'occupazione delle terapie intensive? "I dati variano per regione - risponde Brusaferro - Ora siamo al 10% circa di saturazione di tutti i letti e si fa fronte alla richiesta, ma presto con questa tendenza ci si potrebbe trovare nelle condizioni di ritardare i ricoveri dei malati con patologie programmate, come chirurgia, ortopedia o cardiologia". Infine, sul nodo tamponi "è in fase di elaborazione un documento sull'uso appropriato dei test. Credo che i tamponi antigenici rapidi saranno di grande aiuto nei casi di persone con rischio basso di aver contratto l'infezione. Ma il tampone eseguito a 24-48 ore dal contatto stretto con una persona positiva è poco utile - avverte il numero uno dell'Iss - e rischia di dare false sicurezze".

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