Di Lorenzo (Irbm): "In Italia ne arriverebbero 2-3 milioni"
"AstraZeneca sta producendo 'a rischio' già da 3 mesi, a fine anno saranno disponibili 20-25-30 milioni di dosi di vaccino. A seconda di questa quantità, è prevedibile che in Italia possano arrivare da 2 a 3 milioni di dosi". Sono le parole di Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all'università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca.
"Senza voler spargere facile ottimismo è assolutamente e legittimamente credibile che le porime dosi possano arrivare in Italia entro la fine dell'anno. Se non ci saranno eventi avversi e novità negative che nella scienza sono sempre possibili fino all'ultimo minuto, c'è una previsione concreta di arrivare alla fine della Fase 3 entro la fine di novembre", afferma a Coffee Break su La7.
"A quel punto la palla passa alle agenzie regolatorie: normalmente, l'iter di valutazione di un qualunque farmaco può impiegare 6 mesi, anche un anno. In una situazione in cui ci sono milioni di morti, penso che le agenzie regolatorie sentano la responsabilità di azzerare le parti della procedura che fanno perdere tempo. E' possibile che entro la fine dell'anno arrivi la validazione. Se tutto questo accadrà, le dosi sono già pronte. AstraZeneca sta producendo 'a rischio' già da 3 mesi, a fine anno saranno disponibili 20-25-30 milioni di dosi. A seconda di questa quantità, è prevedibile che in Italia possano arrivare da 2 a 3 milioni di dosi. Il ministro Speranza ha chiarito che le prime dosi sarebbero destinate alle forze dell'ordine, al personale sanitario e agli ospiti delle Rsa", aggiunge.