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Zaia: "I ristoratori non sono untori"

26 ottobre 2020 | 14.15
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Il presidente del Veneto: "La scuola? Avrei fatto ordinanza per dad al 50%"

(Fotogramma)
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"Spero che il governo riveda il Dpcm. Non ho mai fatto polemica, ma questo provvedimento non ci voleva, e facciamo fatica a farlo accettare. Faccio appello al governo perché lo riveda". Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando i contenuti del nuovo Dpcm.

"I ristoratori non possono essere trattati come untori. Non ci sono dati di sanità pubblica - ha affermato - che dimostrino che ristoranti o palestre siano responsabili dell'infezione. Avevo chiesto la chiusura alle 24.00, poi il punto di caduta era stato fissato alle 23.00, ma neanche questo; chiudere alle 18.00 vuol dire farli chiudere per sempre. Sono realtà che hanno rispettato in maniera ossequiosa le linee guida, senza focolai o comportamenti delinquenziali da parte degli imprenditori."

"Non ne faccio un discorso paternalistico, hanno avuto coraggio di investire e di adeguarsi alle linee guida", ha sottolineato.

"Faccio fatica a giustificare questa norma e faccio appello al governo perché riveda questo provvedimento. Non possono essere colpite categorie economiche come quella dei ristoratori, o delle palestre che hanno seguito le linee guida che erano state loro dettate. Non capisco perché si colpiscano bar e ristoranti e non i centri commerciali: lì sì che c'è pericolo di assembramento", ha avvertito Zaia.

E ancora secondo il presidente del Veneto "il tema degli assembramenti non ha niente a che fare con i ristoranti. Io avevo chiesto di insistere di più sul contenimento degli assembramenti all'aperto, nelle vie e nelle piazze dove avviene lo struscio e che prescindono dalle attività economiche".

Quanto alla scuola "io avevo pronta un'ordinanza in cui c'era scritto che andava previsto il 50% di didattica a distanza: oggi - afferma Zaia - ho firmato un'ordinanza con una chiusura al 75%, perché non ho alternative così come tutti i miei colleghi".

"Il Dpcm dice che ci devono pensare le regioni ma poi mette l'obbligo del 75% di didattica a distanza, per quanto riguarda le scuole superiori. Io lo trovo assurdo: in ogni caso, così avremo 200mila studenti delle scuole superiori a casa su un totale di 707mila studenti del Veneto. L'ordinanza entrerà in vigore da dopodomani, mercoledì 28, così da permettere ai dirigenti scolastici di organizzarsi", ha spiegato Zaia.

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