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Covid, Richeldi: "Preoccupa pressione sui pronto soccorso"

27 ottobre 2020 | 09.20
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"Va evitato il loro intasamento"

Foto Fotogramma
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In questo momento "preoccupa la pressione sui pronto soccorso, dobbiamo trovare assolutamente una modalità per cui non ci sia questa pressione. Serve una medicina del territorio che prenda in mano la situazione per pazienti meno gravi. L'intasamento dei pronto soccorso è un pericolo che va evitato, anche perché c'è un rischio: le altre malattie non sono andate via, e con l'inverno alle porte arriveranno anche altri virus respiratori". Lo sottolinea Luca Richeldi, direttore dell'unità di Pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts) sull'emergenza coronavirus, ospite di 'Agorà' su RaiTre.

La situazione del pronto soccorso del Policlinico Gemelli, in particolare, "non è allarmante ma c'è tensione, abbiamo 50 persone in terapia intensiva e 200 ricoverate nel Covid-Hospital", ha aggiunto. In Italia, dal l'ultimo report del ministero della Salute, il rapporto tra positivi e tamponi effettuati sfiora quota 14% e "gli epidemiologi dicono che questo numero dovrebbe stare sotto il 3% per avere una epidemia sotto controllo. Ora ci sono regioni che sono intorno al 6-7% e altre intorno al 20-25%. Abbiamo veramente in alcune Regioni d'Italia una situazione che non deve essere lasciata andare fuori controllo", ha rimarcato Richeldi.

Sulla questione di fare o meno solo i tamponi ai sintomatici, ipotesi caldeggiata da alcuni Governatori di regione, "fare tamponi solo ai sintomatici non è una resa ma un necessario e temperato cambio di strategia, i sintomatici sono le persone che necessitano di più di essere diagnosticate, uno perché devono essere curati e poi perché devono essere isolati per la loro carica virale alta".

Per quanto riguarda la situazione nelle scuole, Richeldi ha affermato: "Siamo il Paese che ha tenuto le scuole chiuse più a lungo. Questa scelta ha consentito di portare il numero dei contagi a livelli più bassi in Ue. Per i dati che abbiamo in questo momento possiamo tenerle aperte con tutte le attenzioni, ad esempio: l'uso delle mascherine, i tamponi, l'isolamento e la quarantena".

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