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Tifoso ucciso a Milano, chiesti 16 anni per Manduca

02 novembre 2020 | 14.52
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Foto Fotogramma - FOTOGRAMMA
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Condannare Fabio Manduca a 16 anni per l'omicidio del tifoso nerazzurro Daniele Belardinelli investito prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre 2018. E la richiesta avanzata dai pm di Milano Michela Bordieri e Rosaria Stagnaro nel processo che si celebra con rito abbreviato.

Davanti al gup Carlo Ottone De Marchi, i rappresentanti dell'accusa hanno sostenuto la colpevolezza dell'imputato ricostruendo quanto accaduto la sera della partita di San Siro. Elementi sostenuti anche da una consulenza tecnica. Dall'analisi a firma dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo, la vittima, dopo aver raggiunto via Novara, avrebbe incontrato il Ford Transit che precedeva l'auto di Manduca e "infranto (anche tramite un oggetto contundente) il finestrino posteriore destro del veicolo entrando con l’arto superiore di sinistra nell’abitacolo (da qui le lacerazioni sul giubbotto e i frammenti di vetro conficcatisi nella manica del giubbotto e sotto le scarpe)", l’urto del torace con la fiancata avrebbe generato le fratture costali e della clavicola. Un urto che avrebbe provocato la caduta e quindi l'investimento che sarebbe stato mortale.

"Tale sorpassamento in corrispondenza del bacino è supportata dai riscontri merceologici dei Ris, che hanno identificato sul giubbotto del Belardinelli (in corrispondenza dell’anca destra e sul polsino destro) tracce riconducibili rispettivamente al nastro adesivo e al sigillante presenti nel sotto-scocca della Renault Kadjar", guidata dall'ultrà napoletano attualmente ai domiciliari. Manduca, oggi presente in aula, nell'udienza dello scorso ottobre ha ribadito la sua estraneità alla vicenda: "Non ho investito nessuno, sono solo fuggito spaventato dai disordini". La sentenza non è prevista per oggi.

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