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G8, Francia: no a estradizione no global Vecchi

04 novembre 2020 | 15.45
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La Corte di Appello di Angers non riconosce le condanne per devastazione e saccheggio. L'appello dello scrittore Vuillard: "ora l'Italia sia magnanima".

Foto Fotogramma
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La Corte di Appello di Angers "non riconosce le condanne per devastazione e saccheggio" comminate dall'Italia a Vincenzo Vecchi, il no global latitante da 8 anni, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e arrestato in Francia. Il Tribunale invece riconosce le condanne per l'aggressione a un fotografo e per la detenzione di oggetti pericolosi (una molotov). Vincenzo Vecchi quindi dovrà scontare in prigione la pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni in Francia o in Italia, se Roma accetterà di riconoscere la decisione dei giudici di Angers sul reato di devastazione e saccheggio per i quali Vecchi dovrebbe scontare ancora circa 10 anni. E' quanto emerge al termine dell'udienza della Corte di Appello, che sul punto ha chiesto un parere all'Italia.

"Siamo soddisfatti per la decisione della Corte di Appello. Ci sembra una decisione equilibrata e motivata. Prende in considerazione gli argomenti della difesa e viene respinto l'80% del contenuto del mandato di arresto europeo", afferma all'Adnkronos Maxime Tessier, l'avvocato di Vecchi, al termine dell'udienza. La questione che era posta ai giudici era in particolare quella della corrispondenza del reato di devastazione e saccheggio nel diritto francese e il Tribunale si è schierato su questo punto con la difesa.

"La Corte di Appello - spiega l'avvocato di Vecchi - ha annullato la totalità del mandato di arresto europeo che riguarda questa questione. Invece ha riconosciuto i reati legati alll'aggressione a un fotografo e alla detenzione di oggetti pericolosi. Per questi reati Vecchi, che ha già scontato un periodo in detenzione, dovrà scontare una pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni".

La Corte di Appello, riferisce l'avvocato, "ha chiesto un parere all'Italia sulla possibilità di scontare quella pena di 1 anno e 2 mesi circa. Ora ci sarà una nuova udienza per capire le sorti di Vecchi. Non potrà essere consegnato all'Italia per scontare gli altri circa 10 anni legati al reato di devastazione e saccheggio ma eventualmente per scontare quella pena residuale".

"Siamo molto soddisfatti. La decisione della giustizia francese è in linea con il diritto. E' una decisione giusta, pensata e motivata", commenta con l'Adnkronos Eric Vuillard, scrittore e cineasta francese (che nel 2017 che ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo 'L’ordine del giorno'). Ora, questo l'appello dello scrittore che dall'arresto in Francia di Vecchi, nell'agosto del 2019, è sempre stato al fianco dei membri del 'Comitato di solidarietà a Vincenzo', che si è costituito a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, dove l'ex no globale ha vissuto negli ultimi 8 anni, "ci aspettiamo che la giustizia italiana sia magnanima. Decida di chiudere qua la vicenda".

Questa decisione della Corte di Appello di Angers "è uno schiaffo all'Italia. E' una vittoria enorme perché il Tribunale non riconosce la legittimità del reato di devastazione e saccheggio", dice all'Adnkronos è Gianbattista Ferraglio del Comitato di solidarietà all'ex no global italiano. "E' importante che il tribunale non abbia considerato valida la condanna comminata a Vecchi per il reato di devastazione e saccheggio. La Corte italiana non aveva voluto scorporare i vari reati e negli atti erano stati tutti integrati", rileva Ferraglio.

L'udienza di oggi fa seguito alla decisione del 18 dicembre 2019 della Corte di Cassazione francese che aveva annullato la sentenza della Corte di Appello di Rennes, la quale il 15 novembre aveva deciso la scarcerazione di Vincenzo Vecchi che era stato arrestato in Francia nell'agosto del 2019. La Corte di Appello di Rennes aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano di Vecchi e questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte non si era espressa allora nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo. Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano è stato ritenuto che la pena era stata già scontata e quindi è decaduto uno dei due mandati europei.

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