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Maxiprocesso Spada, in appello pg chiede conferma reato di mafia

06 novembre 2020 | 19.02
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Nella prima giornata di requisitoria sollecitata la conferma dei tre ergastoli

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Confermare l'associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. E’ quanto ha chiesto il pg Francesco Mollace nel corso della requisitoria oggi a Roma al maxi processo contro il clan del litorale romano. Nell’udienza di questa mattina sono arrivate le prime richieste della Procura generale: conferma dei tre ergastoli inflitti in primo grado per Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto Spada, già condannato in via definitiva per la testata a Ostia al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi, e Ottavio Spada, detto Marco.

Dopo l’udienza di questa mattina in cui sono state affrontate diverse posizioni, con una richiesta di sostanziale conferma, la requisitoria si concluderà il 17 novembre quando la parola passerà a parti civili e difensori. La sentenza di primo grado era arrivata il 24 settembre 2019 quando la Terza Corte d’Assise di Roma aveva inflitto 17 condanne e 7 assoluzioni per un totale di 147 anni di carcere. Oltre agli ergastoli, erano stati condannati a 16 anni di carcere Ottavio Spada, detto Maciste, a 9 anni Nando De Silvio, detto Focanera mentre Ruben Alvez del Puerto, anche lui coinvolto nell'aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi, era stato condannato a 10 anni di carcere. Assolti invece Armando Spada , Enrico Spada , Roberto Spada detto Zibba, Francesco De Silvio, Sami Serour, Stefano De Dominicis e Roberto Sassi.

Il maxi processo è nato dall’indagine della Dda di Roma che ha portato agli arresti avvenuti il 25 gennaio 2018 nel corso dell'operazione ''Eclissi''. Tra i reati contestati, a seconda della posizione, anche l'omicidio, l'estorsione e l'usura.

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