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Covid, allarme infermieri: "Fra un mese molti reparti chiusi"

10 novembre 2020 | 18.16
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Ad oggi 50.759 contagi fra personale sanitario, negli ultimi 30 giorni sono stati 17.042

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"I contagi tra gli infermieri e il personale medico sono in crescita costante. Se il trend prosegue in questo modo, tra qualche mese gli ospedali saranno carenti di personale e molti reparti dovranno chiudere. Temiamo una 'Caporetto sanitaria'". A lanciare l’allarme è il sindacato degli infermieri italiani Nursing up. "Le proiezioni fatte dal nostro staff di monitoraggio e controllo - spiega Antonio De Palma, presidente Nursing up - ci dicono che a dicembre c’è un rischio concreto per la tenuta complessiva del sistema sanitario italiano. E al sud la situazione rischia di diventare esplosiva".

Ad oggi in Italia - riferisce il sindacato degli infermieri - i contagi del personale sanitario ammontano a 50.759. Negli ultimi 30 giorni sono stati 17.042. Dall’8 al 9 novembre ci sono stati 921 contagi. Nella seconda ondata del virus gli operatori sanitari risultati positivi sono stati 33.717. Se il trend degli ultimi giorni si manterrà anche per il futuro, il 15 dicembre, come mostra il grafico elaborato dal Nursing up, si potrebbero avere oltre 55.000 operatori sanitari contagiati, di questi oltre 25000 saranno infermieri.

"Il tracciamento e l’isolamento dei positivi - spiega De Palma - resta l’unica arma contro il virus. Da settimane ripetiamo che gli infermieri sono pronti ad aiutare il Paese. Con i tamponi rapidi si potrebbero ‘scovare’ migliaia di positivi e limitare in modo considerevole la diffusione dei contagi. Per far questo si possono mettere in campo, sul totale di 450mila infermieri italiani, i liberi professionisti e quelli che operano nelle strutture del Ssn ma che non sono impegnati nelle gravose attività dell'assistenza ospedaliera. Allestendo postazioni drive in, come alcune città hanno già fatto, si potrebbe condurre uno screening a tappeto su tutto il territorio nazionale. Coinvolgere gli infermieri significherebbe, peraltro, alleggerire in modo considerevole il lavoro delle strutture sanitarie, evitando il diffondersi del contagio tra il personale. Limitando così il rischio collasso. Qual è la ragione che vieta di fare questo?", chiede De Palma.

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