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Scuola, Zaia: "Meglio riaprire a gennaio"

26 novembre 2020 | 13.55
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(Fotogramma)
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La scuola? Meglio riaprire a gennaio, secondo Luca Zaia. "Vale la pena di correre il rischio, aprendo il 9 dicembre e chiudere subito dopo il 23, per un 'flash' natalizio? Io penso che sarebbe meglio riaprire le scuole in maniera 'solida' dopo l'Epifania, ovviamente sempre in base alla situazione dell'infezione", è l'opinione del presidente del Veneto Luca Zaia intervenuto oggi al punto stampa nella sede della Protezione civile di Marghera.

"Io sono sempre per la scuola in presenza -ha spiegata- ma non bisogna dimenticare il rischio Covid: ormai è acclarato che gli studenti sono dei soggetti, quasi sempre asintomatici, che hanno una grande capacità di infezione, che viene portata in famiglia. E quindi non credo si faccia bene per la scuola, soprattutto per gli studenti e le loro famiglie aprendo subito", ha detto.

Capitolo sci: "La chiusura dello sci è la fine della montagna, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale, non dimentichiamo che gli 'stagionali' vivono di questo settore, e se non potranno contare su queste entrate dovranno per forza emigrare, in una montagna veneta che già si spopola di anno in anno", ha detto ancora.

E sul fronte della chiusura delle piste per le vacanze di Natale il governatore veneto ha spiegato che "al momento non abbiamo nessuna notizia ufficiale. Certo è che se si decide di chiudere bisogna ristorare, e al tempo stesso evitare che gli altri paesi aprono", perché secondo Zaia "la salute viene prima di tutto, ma la chiusura degli impianti va fatta a livello europeo, non è possibile che noi chiudiamo e invece in Austria, Svizzera e Slovenia aprano gli impianti così rischiamo una pessima figura", ha avvertito Zaia ribadendo che i ristori "devono essere certi come avviene in Austria dove è previsto un ristoro dell'80% sul fatturato perso così come in Germania, anche se con percentuali diverse. in Italia molti operatori, sono certo, accetterebbero cifre anche inferiori. Ma -ha ammonito- devono essere certe e non come avvenuto in passato con il bonus, ad esempio di 600 euro, che non cambia la vita e che ha lasciato tante incertezze: non si è ben capito se, quando e a quanti è arrivato".

Infine, Zaia ha ricordato che per l'apertura delle piste "le regioni hanno stilato delle linee guida, che non sono politiche, ma tecniche e che evitano il pericolo di assembramenti. Vorremmo sapere che cosa ne pensa il Comitato tecnico nazionale", ha concluso.

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