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Palermo, furbetti del cartellino ai servizi cimiteriali: 18 misure cautelari

04 dicembre 2020 | 08.35
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

C'era chi nascondeva i badge dei colleghi dietro a un quadro dei carabinieri appeso vicino alla macchinetta della timbratura e chi, invece, li teneva in tasca. Immortalati dalle telecamere degli investigatori i dipendenti infedeli dell'ufficio Servizi cimiteriali del Comune di Palermo strisciavano i tesserini uno dietro l'altro. E, dopo aver attestato la presenza in servizio, c'era anche chi andava tranquillamente a fare la spesa. Adesso per 18 di loro è scattato l'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, sono accusati di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’Amministrazione comunale.

Nell'indagine, scattata dopo una segnalazione anonima e andata avanti per cinque mesi, sono complessivamente 55 gli indagati più di un terzo dei circa 150 dipendenti che prestano servizio nell'ufficio. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, oltre ad annunciare la costituzione del Comune parte civile, promette "da subito delle severe misure disciplinari". Sono oltre 2mila le timbrature sospette, di cui 240 accertate e contestate. "Un fenomeno pervasivo, diffuso e generalizzato", dicono gli investigatori dell'Arma e della Polizia municipale, coordinati dalla Procura di Palermo.

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