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Milano, due ragazzini si tagliano guance come Joker

10 gennaio 2021 | 12.51
LETTURA: 2 minuti

Una 14enne al pronto soccorso con profondi tagli che dagli angoli della bocca si allungano sul viso, l’amico anche lui ferito denunciato per il reato di 'sfregio'

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Lui ferito al volto, ma in modo non grave. Lei invece, quattordicenne, mostra dei profondi tagli che dalle labbra si allungano sul viso. La loro spiegazione ai medici del pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio, è apparsa subito inverosimile: "Ci hanno aggredito per strada". Le indagini dei carabinieri stanno svelando invece un’altra storia: quelle ferite che deturpano la ragazzina gliele avrebbe inferte l’amico. Forse per un folle gioco, una "prova di forza", "abbiamo fatto questa prova per verificare la soglia del dolore", avrebbe detto il ragazzo oppure, elemento ancora più sconcertante, per somigliare al Joker. Lo riporta il 'Corriere della Sera'.

È una delle ipotesi a cui stanno lavorando i magistrati della procura dei minori e i carabinieri della compagnia di Cassano D’Adda, riporta il quotidiano nelle cronache di Milano, per ricostruire la vicenda che, come confermato da fonti investigative, allo stato attuale vede il ragazzo, minorenne, ma di qualche anno più grande della sua amica attualmente ricoverata, denunciato a piede libero per il nuovo reato di 'sfregio', voluto dal legislatore per contrastare le violenze di genere, e inserito nei protocolli operativi del cosiddetto 'codice rosso'.

L’episodio, riportata da un periodico locale (La Gazzetta della Martesana), e confermato dagli inquirenti, risale a lunedì scorso ma è ancora coperto in molti aspetti dal comprensibile riserbo delle indagini. I due protagonisti sono giovani italiani che vivono nella zona di Cernusco e che non avrebbero alcun problema di disagio sociale, né precedenti denunce o segnalazioni a carico. Quello che è stato appurato con certezza, fino a ora, è che le gravi ferite inferte all’adolescente, attualmente ricoverata in ospedale (la sua versione deve essere ancora ascoltata da chi sta indagando) non sono riconducibili a terze persone, come riferito invece in prima battuta dai due ragazzi ai medici dai quali sono accorsi per farsi medicare. Resta ancora da chiarire del tutto che cosa sia successo fra i due.

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