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Vaccino Covid, Ue: "Entro estate vaccinato 70% della popolazione"

19 gennaio 2021 | 12.35
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E già entro marzo "almeno l'80% degli ultraottantenni e l'80% dei lavoratori della sanità": sono gli obiettivi fissati dalla Commissione europea, nella comunicazione adottata oggi dal collegio dei commissari, come anticipato all'Adnkronos da fonti parlamentari

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Gli Stati membri dell'Ue devono accelerare con le vaccinazioni anti-Covid: entro l'estate del 2021, dovrebbero aver vaccinato "il 70% dell'intera popolazione adulta" e già entro marzo "almeno l'80% degli ultraottantenni e l'80% dei lavoratori della sanità" dovrebbero aver ricevuto il vaccino. Sono gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea, nella comunicazione adottata oggi dal collegio dei commissari, come anticipato all'Adnkronos da fonti parlamentari.

Il target appare "realistico", secondo fonti parlamentari, alla luce del prossimo arrivo di altri vaccini sul mercato Ue: oltre a quelli di Pfizer/BionTech e Moderna, a fine mese è attesa l'autorizzazione per il vaccino Astrazeneca, mentre quello di Janssen (J&J) dovrebbe seguire in febbraio. Curevac dovrebbe chiedere l'autorizzazione più avanti, in primavera.

La Commissione europea avvierà "un dialogo strutturato con gli attori nella catena del valore della manifattura dei vaccini" anti-Covid, per "continuare a lavorare con le industrie per massimizzare la capacità produttiva nell'Ue", sottolinea la Commissione europea, nella comunicazione approvata oggi dal collegio dei commissari a Bruxelles. Il sostegno potrebbe assumere diverse forme, come "il sostegno agli investimenti per gli impianti produttivi, incoraggiare, e facilitare dove serve, accordi tra i produttori per riconvertire gli impianti alla produzione dei vaccini approvati e per espandere la produzione attraverso la manifattura su commissione". La Bei ha già accordato finanziamenti a imprese impegnate nello sviluppo dei vaccini contro la Covid-19.

La tendenza a unire le forze per aumentare la produzione dei vaccini in Europa è già visibile nell'industria: Sanofi, che ha una lunga storia nel campo, si è detta disponibile a produrre vaccini prodotti da altre compagnie, mentre Bayer ha annunciato di essere impegnata in colloqui con Curevac per produrre il vaccino sviluppato da quest'ultima.c

I "certificati di vaccinazione", perché "nessuno nella Commissione usa il termine 'passaporto vaccinale', non sono ingegneria spaziale", dato che esistono da tempo, ma "questo è il momento perché vengano riconosciuti" reciprocamente in tutta l'Ue, anche nell'ottica di "riaprire i viaggi e la mobilità", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, in conferenza stampa a Bruxelles. Certo, aggiunge, "non sta alla Commissione decidere che cosa comporta" in termini di diritti avere un certificato che assicura che il titolare è stato vaccinato contro la Covid-19: per questo "serve una discussione politica" e prima "un numero più alto di persone deve essere vaccinato".

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