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Malesia, la protesta dei familiari: "Vogliamo la verità sulle vittime"

25 marzo 2014 | 12.46
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Malesia, la protesta dei familiari:

Pechino, 25 mar. (Adnkronos/Dpa) - 'Vogliamo la verità', 'Perché ci hanno fatto aspettare così tanto?'. Questi alcuni degli slogan scritti sugli striscioni che i familiari dei passeggeri del volo MH370 hanno issato di fronte all'ambasciata della Malaysia a Pechino, all'indomani dalla comunicazione ufficiale da parte del governo di Kuala Lumpur che l'aereo della Malaysia Airlines scomparso l'8 marzo scorso è precipitato nel sud dell'Oceano Indiano.

PROTESTE - La protesta dei familiari dei 152 passeggeri cinesi a bordo dell'aereo - su un totale di 239 persone - arriva dopo che il governo cinese ha chiesto alla Malaysia di fornire tutte le informazioni e prove in base alle quali è stato stabilito che l'aereo è precipitato. Le autorità cinesi hanno fatto intervenire forze paramilitari e agenti di sicurezza in borghese insieme a decine di agenti di polizia. Arrivati in autobus o a piedi, i dimostranti sono riusciti a superare i blocchi della polizia.

TENSIONE - Vi sono stati momenti di tensione quando alcuni dimostranti hanno lanciato bottigliette d'acqua contro il cancello della sede diplomatica. Alcuni sono stati portati via dagli agenti in borghese, ma non sono scoppiati dei veri e propri scontri. Una donna con una maglietta bianca è svenuta ed è stata portata via in barella.

LA RICERCA - Sul fronte delle operazioni, la ricerca dei resti del volo riprenderà mercoledì. Lo ha annunciato un comunicato della Australian Maritime Safety Authority (AMSA) che coordina le operazioni. Dopo la pausa dovuta al maltempo, si prevede un miglioramento delle condizioni meteorologiche. L'area è stata ristretta: le ricerche si concentreranno su un'area di 469,407 miglia marine quadrate del corridoio sud dell'Oceano Indiano. "L'operazione di ricerca è stata sospesa nel corridoio nord e nella parte settentrionale del corridoio sud, quella più vicino all'Indonesia" ha spiegato il ministro malese dei Trasporti, Hishammuddin Hussein.

RILEVATORE SEGNALI - Nella zona arriverà anche uno strumento per la rilevazione dei ping, i segnali inviati dal trasponder anche da spento: il ministro malese dei Trasporti ha reso noto che lo strumento americano, il Towed Ping Locater, arriverà al porto di Perth e verrà poi trasferito su una nave australiana per essere portato nella zona delle ricerche il 5 aprile.

PAESI COINVOLTI - Alle ricerche del 26 marzo parteciperanno 12 aerei, sette dei quali militari, oltre alla nave australiana HMAS Success. I Paesi coinvolti nella ricerca dei resti del Boeing 777 sono sei: Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Giappone, Cina e Corea del Sud. Anche l'India si è offerta di partecipare. E si prevede l'arrivo nella zona di ricerca della rompighiaccio cinese Xue Long e di altre tre navi di Pechino. Nessun resto del velivolo è stato ancora recuperato.

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