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Afghanistan, hanno votato in sette milioni. Schede false e pressioni, denunce di brogli

06 aprile 2014 | 16.47
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Afghanistan, hanno votato in sette milioni. Schede false e pressioni, denunce di brogli

Kabul, 6 apr. (Adnkronos/Dpa/Ign) - All'indomani delle elezioni presidenziali in Afghanistan, salutate dalla leadership locale e internazionale come un successo con 7 milioni di elettori andati alle urne, è iniziato il trasferimento delle schede dalle 34 province a Kabul. Prima si è svolto nei singoli seggi quello che il portavoce della commissione elettorale, Mohammad Noor, ha chiamato uno "spoglio preliminare".

"Il processo del secondo spoglio inizierà oggi - ha poi aggiunto - noi inizieremo a scrutinare le schede ricevute dai seggi più vicini e continueremo man mano che riceveremo le altre". Il trasferimento dalle zone più remote e montane del Paese avviene con muli e asini e potrebbero essere necessari diversi giorni. "Potrebbe essere necessaria fino a una settimana per le zone più remote, dove non ci sono strade e i passi sono ancora bloccati dalla neve", ha detto ancora.

Il portavoce ha poi reso noto che sono 162 i ricorsi presentati alla commissione elettorale all'indomani del voto, precisando che i ricorsi riguardano il mancato accesso ai seggi, la mancanza di schede, l'esistenza di schede false e anche la denuncia di pressioni operate dai leader politici locali. In realtà le denunce di irregolarità sono state oltre mille, ha detto ancora il portavoce, ma solo 162 sono state presentate in forma scritta e documentata e quindi sono state ritenute ammissibili.

Intanto non si arresta la scia di sangue. Un poliziotto e due scrutatori sono rimasti uccisi nell'esplosione di una bomba al passaggio del convoglio che trasportava le schede elettorali dalla provincia di Kunduz a Kabul. "Le urne erano piene di schede ma sono state distrutte nell'esplosione", ha riferito il capo della commissione elettorale provinciale.

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