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Caso Pistorius: l'atleta, mi sento in colpa per avere ucciso Reeva

14 aprile 2014 | 17.46
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Pretoria, 14 apr. - (Adnkronos/Dpa) - "Mi sento in colpa per avere ucciso Reeva". Così l'atleta paralimpico Oscar Pistorius, sotto processo per avere ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp il 14 febbraio 2013, sparandole attraverso la porta del bagno di casa sua a Pretoria, ha risposto al pubblico ministero Gerrie Nel. Mentre oggi in tribunale il velocista 27enne stava spiegando se aveva sparato per paura o perché pensava che quella sera ci fosse qualcuno che lo avrebbe potuto aggredire, Nel lo ha accusato di avere cambiato la linea principale della sua difesa. "Non invochi più l'autodifesa. Dici che non sai perché hai sparato", ha detto il pubblico ministero. "Non ho pensato. Non ho avuto tempo di capire - ha risposto Pistorius, con il viso tra le mani mentre singhiozzava - non ho sparato a Reeva".

In base alla versione di Pistorius, che ha sempre dichiarato di avere aperto il fuoco perché convinto che dietro la porta si trovasse un intruso e non la sua fidanzata, Nel ha affermato che l'imputato sparò indiscriminatamente, cercando così di provare che l'atleta sarebbe stato avventato. "Avrebbe potuto essere un bambino. Avrebbe potuto essere un ladro disarmato. Ma non gli hai dato alcuna possibilità. Hai semplicemente sparato", ha affermato il pubblico ministero. "Esatto", ha risposto il velocista, ammettendo di darsi la colpa per l'"incidente".

Nel ha poi accusato Pistorius di avere tralasciato importanti elementi di prova, sostenendo che la sua versione dei fatti è "totalmente improbabile". Il processo contro Pistorius è iniziato lo scorso 3 marzo e, se ritenuto colpevole di omicidio premeditato, l'atleta rischia l'ergastolo.

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