Kuala Lumpur, 16 mar. (Adnkronos/Ign) - E' sempre più fitto il mistero sul Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso una settimana fa, con 239 persone a bordo, e che dopo la sparizione dai radar avrebbe volato per altre sette ore mutando direzione e quota per eludere ogni intercettazione.
LA RICHIESTA DI AIUTO - La Malesia si è rivolta a 15 paesi per coinvolgerli nelle ricerche del velivolo. Il ministero dei Trasporti malese ha reso noto di aver interpellato e chiesto assistenza alle autorità di Kazakhstan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Turkmenistan, Pakistan, Bangladesh, India, Cina, Myanmar, Laos, Vietnam, Thailandia, Indonesia, Australia e Francia. Le autorità di Kuala Lumpur hanno anche chiesto un'intensificazione delle operazioni e di poter aver accesso, tra l'altro, ai dati dei satelliti e dei radar.
SOTTO ESAME IL SIMULATORE DI VOLO DEL PILOTA - La polizia malese ha requisito e sta esaminando il simulatore di volo del pilota del Boeing della Malaysian Airlines scomparso otto giorni fa con 239 persone a bordo ed ha perquisito l'abitazione del co-pilota Fariq Abdul Hamid nel quadro delle indagini in corso. A renderlo noto e' stato l'Ispettore generale, Khalid Abu Bakar, precisando che la polizia sta indagando anche sul personale di terra dell'aeroporto. Il ministro dei Trasporti, Hishammuddin Hussein, ha voluto chiarire oggi che pilota e copilota non avevano chiesto di volare assieme sul volo poi scomparso.
IL PAPA - Da Roma arriva la ''preghiera'' di Papa Francesco per i passeggeri, l'equipaggio dell'aereo e i loro familiari. "Siamo vicini a loro, in questo difficile momento", ha detto al termine dell'Angelus di piazza San Pietro.