Non ha nulla a che vedere con l'Islam. Dall'Indonesia allo Yemen, dal Pakistan all'Afghanistan, le studentesse musulmane in tutto il mondo non hanno dubbi: il sequestro delle oltre 200 giovani in Nigeria non è altro che terrorismo. Intervistata dal Guardian, Bella Ziva, 16enne indonesiana, di Giacarta, ha scoperto del rapimento attraverso Twitter e ha subito avvertito la sua migliore amica. "Abbiamo letto sulla Cnn - ha raccontato - che il leader di Boko Haram ha detto che avrebbe venduto le ragazze perché nei suoi sogni era quello che gli avrebbe detto Allah. Mi dispiace molto per le ragazze e adesso mi sento insicura perché anche io sono una ragazza e una studentessa".
"E' terrorismo e non ha nulla a che fare con l'Islam", ha detto da parte sua Amel Saleh Khamis Jouban, 18 anni, di Mukulla, in Yemen, precisando che "la mia religione non impedisce alle ragazze di andare a scuola, anzi, le incoraggia a studiare".
Anche Aminata Ahmed Dicko, 14enne di Timbuctu, in Mali, sostiene che gli uomini che hanno rapito le giovani nigeriane "non possono essere chiamati musulmani, sono solo criminali". Anche la sua scuola, racconta, "è stata chiusa per quasi due anni quando jihadisti hanno occupato Timbuctu. Hanno usato la scuola come un poligono di tiro e sminuzzato i banchi in legna da ardere". (segue)
