Sochi, 18 feb. (Adnkronos/Dpa) - La polizia russa ha rilasciato le due attiviste del gruppo delle Pussy Riot che erano state fermate dalla polizia nell'area dei giochi olimpici di Sochi. Lo riferisce l'agenzia stampa Interfax, precisando che Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina sono state interrogate e poi liberate. Nei loro confronti non è stata formalizzata nessuna accusa.
Le due attiviste sono state trattenute per quattro ore e interrogate dalla polizia a proposito di un furto avvenuto nel loro albergo. Al telefono con l'agenzia stampa Dpa, la Alyokhina ha parlato di una detenzione "brutale e infondata", mentre la Tolokonnikova su Twitter ha riferito che è stata arrestata davanti ad una chiesa da un gran numero di poliziotti o funzionari dei servizi di sicurezza
"Mi hanno sbattuto la faccia contro il pavimento della stazione di polizia mentre mi tenevano le mani dietro la schiena. E' così che Putin insegna ad amare la madrepatria", ha aggiunto la Tolokonnikova, che proprio prima di Natale era uscita di prigione dopo un'amnistia promulgata dal presidente russo.
Il marito della Tolokonnikova, Pyotr Verzilov, ha dal canto suo raccontato che avevano in mente un'azione di protesta intitolata "Putin insegna come amare la madrepatria".
Quello di martedì, secondo la stessa Tolokonnikova, è il terzo fermo di seguito in tre giorni: "Il 16 febbraio siamo state arrestate per sette ore e il 17 abbiamo trascorso dieci ore con l'Fsb", il servizio segreto interno russo.
