Gli accordi e i rapporti fra Unione europea e la Svizzera rischiano di essere rivisti dopo l'esito del referendum per l'introduzione di quote per i lavoratori stranieri nella confederazione. A margine del Consiglio Ue Affari esteri in corso a Bruxelles numerosi ministri hanno sottolineato che l'accordo Ue-Svizzera sulla circolazione delle persone è strettamente legato ai benefici di cui gode il Paese gode dagli accordi commerciali. "Siccome non è possibile scegliere solo i pezzi migliori, la Svizzera sta certamente mettendo in pericolo l'intero insieme di accordi con la Ue", ha detto il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz.
E per il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier "la Svizzera non si è fatta un favore con questa decisione", sottolineando che una partnership corretta con la Ue include "sia i benefici che gli inconvenienti".
Il ministro degli Esteri francesi, Thierry Repentin, sottolineando che la Svizzera "realizza il 60% della sua bilancia commerciale con la Ue", ha chiesto di rivedere gli accordi esistenti tra le parti. "Credo che dovremo aspettare le decisioni del governo svizzero -ha detto il ministro svedese, Carl Bildt- e poi valuteremo con attenzione le conseguenze che queste avranno sulle nostre relazioni bilaterali".