Un vicino di casa di Oscar Pistorius ha raccontato di avere trovato l'atleta paralimpico pregare vicino al corpo di Reeva Steenkamp dopo che le aveva sparato. Pistorius, il cui processo si è aperto lunedì scorso, ha sempre detto di avere sparato attraverso la porta del bagno di casa sua, a Pretoria, perché convinto che dietro si trovasse un intruso e non la sua fidanzata. Durante la testimonianza del medico Johan Stipp, che ha anche raccontato di avere tentato di rianimare la ragazza, il velocista 27enne ha pianto e singhiozzato.
In merito alla sera del 14 febbraio 2013, Stipp ha affermato di avere sentito grida e spari e, una volta arrivato da Pistorius, di averlo trovato senza protesi vicino al corpo della vittima. "Le ho sparato, pensavo fosse un ladro", gli avrebbe detto l'atleta. "Oscar - ha ricordato - ha pianto tutto il tempo. Stava pregando Dio di lasciarla vivere". Pistorius, ha aggiunto il testimone, avrebbe poi detto che avrebbe dedicato "la sua vita e quella della ragazza a Dio" se fosse sopravvissuta. Secondo Stipp, visto lo stato emotivo in cui si trovava Pistorius, aveva paura che si potesse fare del male e gli chiese quindi dove fosse la pistola.
