In realtà a complicare il cammino dell'approvazione della legge è entrato in gioco il tentativo da parte dell'amministrazione Obama e dei democratici di agganciare agli aiuti all'Ucraina la ratifica della riforma del Fondo monetario. Lo scorso gennaio il Congresso Usa, ancora una volta, non era riuscito a raggiungere il consenso sulle misure di rifinanziamento indispensabili per ratificare la riforma del 2010 che ridisegna le quote e la governance dell'istituzione di Bretton Woods.
"E' solo attraverso un Fmi, un Fmi riformato che l'Ucraina potrà ricevere l'aiuto aggiuntivo di cui ha bisogno per poter stare sui propri piedi", ha detto il segretario di Stato, John Kerry, impegnato, insieme al segretario al Tesoro, Jack Lew, nel tentativo di convincere i repubblicani prima che il Congresso sospenda i lavori per tutta la prossima settimana.
Da parte loro, i democratici hanno accusato i repubblicani di voler usare il pacchetto di aiuti all'Ucraina come merce di scambio per bloccare le nuove regole fiscali che colpiranno i gruppi non-profit impegnati in attività politica. Un modo per proteggere - ha affermato il leader della maggioranza al Senato Harry Reid - gli interessi dei principali donatori delle campagne repubblicane, a partire dai fratelli Koch, gli industriali considerati i principali sponsor del Tea Party.