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Turchia, sale a 301 il bilancio delle vittime della tragedia in miniera

17 maggio 2014 | 12.25
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Concluse le operazioni di salvataggio a Soma: 485 i minatori messi in salvo. Proteste e scontri ieri: la folla reagisce quando la polizia prova ad arrestare un bambino di 10 anni. La foto del ragazzino trascinato per la maglietta da un agente diventa virale

Soma - (Infophoto)
Soma - (Infophoto)

Si sono concluse le operazioni di salvataggio e di ricerca dei cadaveri delle vittime nella miniera di carbone di Soma, nel sud-ovest della Turchia, colpita tre giorni fa da un’esplosione e da un incendio. Lo ha annunciato il ministro turco dell’Energia, Taner Yildiz. “Le operazioni di salvataggio sono arrivate al termine - ha detto Yildiz - Non ci sono più minatori nella miniera”.

Prima ancora il ministro aveva annunciato che i cadaveri recuperati sono 301, mentre i minatori sopravvissuti e messi in salvo sono 485.

Il ministro Yildiz, citato dall’agenzia ufficiale Anadolu, ha affermato che le cause dell’incidente devono ancora essere accertate, anche se sembra sempre più probabile che si sia trattato di un guasto elettrico a provocare l’incendio e una serie di esplosioni. Yildiz ha infine assicurato che saranno adottate le misure necessarie contro l’azienda proprietaria della miniera, se saranno accertate sue responsabilità.

IRA DELLA FOLLA A SOMA quando alcuni agenti della polizia turca hanno cercato di arrestare un bambino di 10 anni durante una manifestazione di protesta antigovernativa, tanto che è servito l’intervento di altri colleghi. Il ragazzino alla fine è stato rilasciato, ha riferito il sito del quotidiano Hurriyet. Il tutto è avvenuto, ieri, al termine di una lunga giornata di proteste e scontri tra manifestanti e polizia.

Migliaia di persone in piazza accusavano il governo di essere responsabile per l'incidente in miniera e bloccavano una via centrale della città. La polizia è intervenuta con lacrimogeni e idranti e ha eseguito una quarantina di arresti. Non è chiaro se il bambino di 10 anni, che era insieme ai genitori, fosse tra i manifestanti o si trovasse sulla scena accidentalmente. La foto di un agente che lo trascina per la maglietta è diventata virale sui social network, al pari di quella di un consigliere del premier Recep Tayyip Erdogan che, sempre a Soma, prende a calci un manifestante bloccato dai poliziotti e del video in cui lo stesso Erdogan prenderebbe a pugni un manifestante. La scena ripresa dal video è confusa e non è accertabile il gesto violento del premier.

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